Cosa rimane dopo Venezia 68
Un bilancio a caldo di questa Sessantottesima Mostra del Cinema di Venezia, tra premi, esperienze, film.
Un bilancio a caldo di questa Sessantottesima Mostra del Cinema di Venezia, tra premi, esperienze, film.
Era destino lo incontrassi, l'uomo con il fucile: Sokurov, letale con il suo Faust, ha compiuto un'opera grandiosa.
Mantengo, anche per questa volta, la linea di un “report” perché questi sono stati giorni che mi hanno capovolto, perché ci sono stati tanti film, tante visioni, tante esperienze. […]
Metto insieme alcuni pensieri sparsi, così da fare un po’ di ordine, visto che gli ultimi giorni mi hanno riservato non poche sorprese.
Wilde Salomè, Shame e 4:44. Last Day on Earth: la disperazione dell'uomo si fa carne.
Applausi o fischi alla fine di un film? E quando non sei d'accordo con tutto il resto della sala, come comportarsi? Beh di sicuro il film della Comencini potevo risparmiarmelo.
Al giro di boa sono soddisfatto a metà. Aspetto e spero delle sorprese, che finora non ci sono state. Intanto McQueen, Crialese e Solondz.
Continuano le pellegrinazioni su e giù per il lido, arriva anche la pioggia, a raffreddare i bollenti spiriti di Jessica Chastain.
Shame di Steve McQueen ha monopolizzato la mia attenzione. E' un grande amore.
La comunicazione sta cambiando, la tecnologia pure, la critica cinematografica è cambiata. Lo sappiamo. Vediamo come.