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Le tourbillon

Le tourbillon

I personaggi di Agata e la tempesta potrebbero essere definiti dei personaggi da circo. Stravaganti, surreali e molto colorati, soprattutto quando portano gli abiti variopinti di Romeo; ciascuno caratterizzato da una sua particolarità, che lo distingue nel lungo corteo. Come nel circo i personaggi vivono in una famiglia allargata, dove al labile rapporto di paternità e maternità (i papà e le mamme di questo film hanno venduto o comprato un figlio, oppure non riescono ad educarlo) si sostituisce quello di fratellanza, senza preoccuparsi se la sua origine sia biologica o affettiva.

Del circo si riprende anche l’unità geometrica fondante, il cerchio. In più momenti, soprattutto all’inizio del film, la mdp traccia un cerchio su cui si muovono i personaggi. È evidente nel momento in cui fra Agata e il giovane amante scocca la scintilla amorosa, così come quando Gustavo si trova nel velodromo (ma anche questo cerchio è l’origine di una storia d’amore). Il cerchio visivo si regge sulla forza centripeta che attrae i personaggi l’uno verso l’altro e, per complementarietà, sulla forza centrifuga che allontana e disperde. È un cerchio che tende ad allargarsi sempre più, pronto a comprendere nuove persone che vogliono entrare nel grande girotondo.

Perché le lampadine toccate da Agata si fulminano? Nel grande cerchio che abbraccia il mondo di Agata e la tempesta – per esteso l’umanità – ogni avvenimento e ogni emozione, anche la più lontana, hanno un’influenza sugli altri punti del cerchio. Gustavo si trova costretto a capire, al suo primo incontro con Romeo, che quell’uomo e sua mamma sul letto di morte lo riguardano in qualche modo. Nell’ecosistema di Agata e Gustavo ogni particolare ci riguarda, e questa legge spiega le coincidenze che compaiono nel film, che possono apparire gratuite. Le storie di Agata, Gustavo e questa strana famiglia allargata sono apparentemente rette sul caos, ma in realtà sono parte di un cosmo, di una visione ordinata del mondo. O meglio, di una poetica del caos: le coincidenze e le casualità sono frutto di un principio ordinatore un po’ bislacco che scherza con i destini e insaporisce le nostre storie. Il grande cerchio si confonde nella spirale, nel turbine in cui si intrecciano personaggi e storie.

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