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Impegno, Amore e Fantasia

Impegno, Amore e Fantasia


Stremato dalle tragicomiche malefatte giornaliere della Famiglia Addams che sgoverna l’Italia, vado a cercare una boccata d’ossigeno al Politecnico Fandango di Roma, dove proiettano l’anteprima di “Ora o mai più” di Lucio Pellegrini. Il film è davvero piacevole e fila liscio sin dall’inizio. Da quando David (Jacopo Bonvicini); studente modello della Normale di Pisa, incrociando Viola (Violante Placido) che gli lascia un volantino del collettivo studentesco, non solo sposta la sua visuale sull’attraente ragazza, ma comincia ad ampliare le sue ristrette vedute sulle tematiche sociali partecipando per la prima volta ad un’assemblea del collettivo. Poi la vicenda cresce di tono e Pellegrini, con molto acume, esamina il genuino ardore politico degli studenti contrapponendolo ad un certo pressappochismo, ad esempio al momento della stesura dei famigerati “comunicati di lotta”, con quell’orribile e rozzo sinistrese militante che faceva vomitare sin dai tempi del ’68, figuriamoci nel 2001! David, carente di teoria e di prassi politica, converte però la propria cultura universitaria redigendo un comunicato che unisce la poesia agli argomenti di lotta. In tal modo conquista gli studenti del collettivo e attira verso se le simpatie di Viola e del suo ragazzo, Luca (Edoardo Gabbriellini). Allo scoccare di quelle scintille, la solidarietà politica si insinua nel privato, nei sentimenti di un triangolo affatto banale. Ne consegue che David è combattuto tra il sesso libero che Viola vive in tutta spensieratezza e il possibile tradimento verso Luca, diventatogli amico. Vi state chiedendo cosa sceglierà David? Non ve lo dirò neanche sotto tortura! Mica per niente, ma perché è uno degli snodi più interessanti e travagliati del film. Uno snodo che poi porta dritti dritti alla parte più interessante della pellicola: i fatti di Genova del G8 2001, dove purtroppo Carlo Giuliani ci lasciò la pelle e dove avvenne il vigliacco pestaggio di tanti, inermi manifestanti No Global nel cosiddetto “lager di Bolzaneto”. Una delle pagine più vergognose dell’Italia democratica, rispetto alla quale lo Sgoverno (sempre quello degli Addams) replicò con la solita, insopportabile faccia tosta – ma stavolta intrisa di sangue – di chi non vedeva, non sentiva e, soprattutto, non parlava! Qui, il film, sempre col filtro dei protagonisti della storia, mette in fila con molta efficacia la cronaca dei fatti, una loro parziale ricostruzione (ma molto precisa, lette le testimonianze pubblicate su molti media); tornando infine al vissuto di David e Viola per un loro ultimo incontro. Tutto questo per un film che illumina i temi dell’impegno civile, del rapporto di coppia e della spiccata fantasia insita nelle nuove generazioni con il riflettore della più viva attualità. Mica male, no?

Roma, 5 novembre 2003 – A due giorni di distanza dall’anteprima di “Ora o mai più”, sono al Teatro Ambra Jovinelli (il cui Direttore artistico è la valentissima Serena Dandini) per partecipare alla relativa conferenza stampa, presenti l’autore, il cast di attori e il produttore Domenico Procacci. A Lucio Pellegrini, che vedo piuttosto emozionato, chiedo quale sia stata la motivazione profonda che l’ha spinto a girare questa sua nuova pellicola. «Il film – chiarisce subito Pellegrini – nasce da una motivazione personale, per raccontare una storia tramite un genere che mi sta molto a cuore: il romanzo di formazione. Cioè il percorso di cambiamento di un giovane, che fa parte della letteratura di cui mi sono sempre nutrito, ma che corrisponde anche il cinema che mi piace di più, quello americano dei primi anni 70. Poi, mi piaceva molto l’idea di provare a far confliggere una piccola storia provinciale, che porta con se anche dei valori di ingenuità e di freschezza, con la forza e la violenza della Storia con la “s” maiuscola, provando a lavorare sulla memoria del nostro passato più recente». Una risposta che a mio modo di vedere accentua la considerazione e l’attenzione che si deve avere per questo giovane autore, che senza alcuna spocchia, diversamente da altri, sa mostrarci il senso morale di una ricerca che sposa le tematiche esistenziali a quelle della realtà oggettiva.

Note: in concorso al Festival Internazionale del cinema di Locarno.

* Osvaldo Contenti è autore assieme a Renzo Rossellini del volume “Chat room Roberto Rossellini”, Luca Sossella editore, p. 160, euro 15

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