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Una partita a scacchi col Tempo

Una partita a scacchi col Tempo

Cinque sono i passi che ci guidano lungo la strada tracciata da Luca Platini: chi, cosa, quando, perché e dove. Domande di indagine, domande necessarie che l’alter ego di Enea Bandera, il protagonista, gli pone alla ricerca della verità, della ricostruzione di un passato offuscato da ricordi andati a pezzi. Il viaggio lungo il quale l’autore ci conduce si muove tra Italia, Spagna e Scandinavia, dove si raccolgono uno a uno i pezzi che formano l’intricato puzzle di questo romanzo. Il protagonista, guidato da un altro sé (che ricorda, come Platini stesso afferma, lo spirito presente in Canto di Natale di Dickens), per affrontare il suo presente dovrà fare i conti con il suo passato fatto di viaggi, impegno attivo in politica, università, donne sognate e avute. E come nella partita a scacchi che fa da rumore di fondo all’intero romanzo, una sola è la vera Regina, due gli uomini alfieri che hanno influito profondamente sulla vita del re Enea, due i viaggi/torri che sono rimasti incisi negli ultimi anni vissuti, due gli amici leali/destrieri che sempre accompagnano gli episodi narrati e infine tanti pedoni a fare da contorno alle vicende, intervenendo in maniera più o meno incisiva nelle diverse fasi del gioco.

Quello che maggiormente colpisce dell’intero romanzo è lo stato allucinato che lo attraversa completamente: visioni, ricordi in schegge troppo piccole per essere comprese singolarmente fino in fondo, stati alterati dovuti alla più che elevata gradazione alcolica presente nel sangue del protagonista e degli avventurieri che lo accompagnano, una spasmodica ricerca di trofei sessuali da esibire agli amici e poi dimenticare, insonnia, un lavoro costretto e schiavizzante… Tutto questo fa del romanzo di Platini un viaggio arduo, complesso, a tratti non facilmente e agevolmente percorribile.

Per la tipologia di racconto e la trama narrata, al libro avrebbe forse giovato una lunghezza minore, sfrondando alcuni episodi collaterali che non incidono sulla vicenda principale e che risultano invece espedienti narrativi troppo macchinosi, finendo per distrarre dalla meta: la lettura e la comprensione sarebbero risultate più snelle e apprezzabili, sottolineando ancora di più il sottofondo onirico del romanzo. Questa prima prova letteraria si lega a doppio filo con le vite dei lettori: fortemente ancorata all’attualità di questi ultimi dieci anni, permette da una parte una forte immedesimazione con il protagonista, e dall’altra invita a un viaggio dentro di sé, scandito dalle stesse canzoni, libri ed episodi che fanno da cornice comune a Enea e a ogni coetaneo dello scrittore. Attendiamo quindi quello che sarà il nuovo romanzo di Platini: se saprà far crescere quanto è già sbocciato con Ovunque e da nessuna parte, siamo certi sarà un successo.

L’autore
Luca Platini è nato nel 1979 in provincia di Novara. Questo è il suo primo romanzo.

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