Cannes Lions 2009
Secondo giorno
Secondo giorno. Siamo entrati nel vivo del Festival. Gli appuntamenti si accavallano e si moltiplicano, tutto sembra irrimediabilmente interessante. Bisogna razionalizzare. Scegliere il meglio e ricordare che ci sono ancora altri cinque giorni. È inutile affannarsi.
Si inizia con gli spot. Così, tanto per prendere il ritmo. Ancora nulla di particolarmente interessante, purtroppo. Il freddo che si respira nella sala di proiezione sembra aver congelato anche la creatività dei pubblicitari. Nella categoria Cars, che tradizionalmente riserva grandi spot, non si vede davvero nulla degno di nota. Peccato.
Qualcosa di più, invece, riservano i seminari. Di corporate social responsibility ha parlato la fondatrice dell’agenzia specializzata Cone, Carol Cone, che ha messo a fuoco i punti essenziali, necessari per essere efficaci in questa materia. In tempi buoni, così come in quelli di crisi, le aziende devono tener conto del loro impatto sulla società. Il cliente non vuole solo comprare un prodotto, ma vuole che qualcosa di quello che ha speso ritorni alla società. Per operare socialmente e con efficacia, le aziende devono seguire cinque regole fondamentali: 1) selezionare una problematica che sia coerente con i valori e gli obiettivi dell’azienda; 2) scegliere un partner; 3) coinvolgere tutti gli strumenti e gli individui nel progetto, spacialmente i propri dipendenti; 4) comunicare l’iniziativa utilizzando tutti i canali possibili; 5) misurare i risultati dell’operazione.
Gli esempi più riusciti si riferiscono a grandi aziende come Timberland o P&G, ma il caso più sensazionale è stato naturalmennte quello di Dove, con la campagna Per la bellezza autentica.
Tutto questo mi ha fatto pensare che la comunicazione, allo stesso modo in cui, talvolta, genera arte, possa fare anche del bene, esprimendosi in senso positivo e umanitario. Due effetti collaterali che hanno di sicuro un grande impatto sulla nostra vita.
Ma, più spesso, accade che la pubblicità crei engagement e divertimento. È il caso portato avanti da Sawa, la Screen Advertising World Association, tradizionale sponsor del Festival. Accolti da fumo grigio e da un freddo polare, i delegati sono entrati nella sala Estérel per assistere a uno spettacolo del tutto particolare. A uno a uno, allo spot per la promozione dell’Ice Pod (un gelato norvegese a forma di iPod), sono stati aggiunte tutte le componenti relative ai cinque sensi. Da un commercial 2D, attraverso occhialoni di plastica, si è passati alla visione 3D. Successivamente, è stato aggiunto il suono in Dolby Surround e, infine, l’odore, grazie alla tecnica sviluppata da Cinescent. Non mi sono dimenticata di menzionare il tatto: ebbene sì, siamo stati tutti coinvolti in un’azione di tatto “virtuale” che ci ha visti giocare tutti insieme in un advergame che ha risvegliato i nostri animi bambini coinvolgendoci tutti con un unico obiettivo: far raggiungere al cagnolino sullo schermo il delizioso gelato. Alla fine anche il gusto è stato soddisfatto, grazie a una bella scorpacciata del vero prodotto che è stato letteralmente lanciato tra la folla.
Sicuramente, questa nuova tecnologia, che abbina tutti e cinque i sensi, è una rivoluzione tecnica ed emotiva dall’enorme potenziale. Ora spetta ai creativi saperne fare buon uso e cercare di trovarne tutte le più inedite e spettacolari applicazioni.
Aspetto il momento in cui anche ai film potranno essere associati gli odori. Ci pensate? E nel bel mezzo di una sparatoria, sentire l’odore di sangue o della polvere da sparo. Nel momento di un bacio romantico, sentire l’odore dei fiori intorno alla coppia, brezza di primavera. Non sarebbe magnifico?
Infine, ultimo sforzo all’interno del Palais (oggi non ho visto neanche un raggio di sole), per la conferenza tenuta da Biz Stone, co-fondatore di Twitter. Per essere stata fondata solo tre anni fa, l’azienda ha già conquistato fama e importanza. Potenziali sviluppi? Ne stanno parlando, per il momento sembra prevalere la volontà di mantenerla una piattaforma di Breaking News che, con il tempo, possa essere associata ai più tradizionali strumenti di comunicazione, in modo da effettuare un connubio efficace fra le due tecnologie e offrire un servizio migliore per tutti.
La realtà di Twitter è dunque aperta e in divenire. Vedremo se i suoi gestori saranno abili e ne sapranno sfruttare tutte le potenzialità rinnovando lo strumento e trasformandolo in qualcosa di meglio definito.
A cura di Alice Dutto
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