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cultura dell'immagine e della parola

My Goodness,
my Guinness

Qual è il simbolo dell’Irlanda? L’arpa di Brian Boru naturalmente. Ma lo sapevate che il governo irlandese ha dovuto rovesciarla perché la Guinness l’aveva già registrata quasi cento anni prima come suo marchio? E lo sapete che si deve proprio all’amata birra il famoso libro dei record, ovvero il “Guinness dei primati”?

Tutto questo, e molto altro, viene raccontato in un particolare luogo di Dublino: la Guinness Storehouse. Perché sì, nella capitale irlandese, una delle maggiori attrazioni è proprio questa, la fabbrica della Guinness. Un altro modo di fare pubblicità, due o trestep più avanti rispetto a spot, promozioni e sponsorizzazioni.

Bisogna partire dal presupposto che la Guinness, in Irlanda, è un’istituzione, parte della storia e uno dei simboli della stessa nazione. Luppolo, orzo, lievito e acqua. Sono questi i semplici ingredienti di una formula che è diventata magica, perché ha fatto innamorare di sé milioni di persone grazie al suo gusto inconfondibile.

Una storia affascinante che si dipana attraverso un lungo percorso, nel quale viene svelato il processo di creazione della bevanda. L’ultimo sorso si può gustare al Gravity Bar, un locale immerso nel cielo di Dublino, che offre una vista spettacolare, a 360° sulla città, e in cui poter assaporare una buona birra “offerta dalla casa”.

Guinness ha creato un mito, una storia. Un luogo dove le persone possono ritrovarsi e immergersi completamente nella marca. Quanto vale questo modo di fare promozione? Sicuramente di più di un singolo spot.

Ma la grande attrazione, aperta nel 2000, non è che una delle azioni di comunicazione messe in piedi dall’azienda. La potenza della Guinness, infatti, non si ferma qui, il brand è main sponsor del campionato di rugby e, nel vicino 2006, si è distinto per la creatività di noitulovE, il commercial che ha vinto il Festival di Cannes.

In Italia, forse, la risonanza del marchio non è ancora così presente come nel suo paese d’origine, ma sicuramente la strategia del brand è da notare. Far entrare i consumatori all’interno dei propri stabilimenti e costruire attorno a loro un intero mondo, contribuisce a creare un mito, una leggenda vivente. Ciò che rimane al consumatore non è più solo una birra, ma un’esperienza, un ricordo vivido e presente, che lo accompagnerà per tutto il resto della vita.

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