Un anello per
eccitarli tutti
Titolo campagna: Tu dove porti l’anello?
Cliente: Durex
Formato: Statica
Data di pubblicazione: Febbraio 2007
Categoria: Farmaceutici
Prodotto tabù
La Durex ha deciso di commercializzare un nuovo prodotto per la stimolazione sessuale, l’anello fallico che vibra per 20 minuti, donando piacere ai partner coinvolti nell’amplesso amoroso. In Italia il tabù del sesso è sempre vigile e pronto a scagliarsi con le armi della censura verso chiunque cerchi di intaccarlo. Vediamo come si è scelto di affrontare l’argomento.
Spot allusivo
La prima ondata pubblicitaria di tale prodotto ha colpito i palinsesti televisivi delle reti nazionali. Per non urtare il pubblico di massa lo spot è stato relegato in fasce orarie considerate “protette”. Questo nonostante la discrezione scelta dall’agenzia nel trasmettere il proprio messaggio. Lo spot audiovisivo, infatti, procede senza mai mostrare nulla di esplicito, mettendo in scena una cenetta romantica con annesso regalo (in stile “dichiarazione”). Solo la dicitura e la voce fuori campo nel recap finale consentono di comprendere quale sia il prodotto in questione. D’altronde, lo spettatore medio italiano appare tradizionalmente poco incline all’esplicitazione del piacere carnale insito nel rapporto sessuale (pur apprezzando l’edulcorata sensualità di modelle seminude inserite a forza in qualsiasi contesto di vendita).
Il giusto mezzo
Più esplicito e provocatorio appare invece il visual scelto per il canale delle promocard. Il circuito delle cartoline pubblicitarie arriva a toccare la maggior parte dei locali serali, bazzicati da consumatori giovani, inseriti in un contesto di socialità promiscua e per lo più capaci di esprimere la propria sessualità in maniera aperta e, perché no, anche trasgressiva. Un target ideale, insomma, per la proliferazione del prodotto in questione.
Audacia senza paura
Ancor più dell’individuazione del target fa la sicurezza di sfuggire al non target. Il mezzo promocard permette infatti maggior libertà espressiva, dando la possibilità di esprimersi in maniera più maliziosa e provocatoria rispetto alla televisione, vista la presumibile assenza di suscettibili censori. Si spiega così la sovrapposizione visiva tra il pene e il dito, congiunti idealmente dall’utilizzo di differenti anelli. Spiritoso, un po’ volgare, fetish. Come l’oggetto che pubblicizza, lo spot cartaceo si fa portatore di quei valori sui quali cerca di far leva nell’animo del suo target di acquirenti: malizia a sfondo ormonale.
A cura di Simone Penati
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