Da pubblicità occulta a Product Placement
Dal 2004 le regole sono cambiate. Una pratica comune al cinema americano è diventata consueta anche in Italia. La Pubblicità occulta è stata, in ultimo, legittimata. Così diventa usuale andare al cinema e vedere gli attori collocati in un mondo che diventa sempre più reale. Il protagonista beve il Chinò Sanpellegrino, filma una scena con il telefonino Vodafone e si fa un bel piatto di spaghetti Garofalo.
Qui la pubblicità non è segnalata direttamente, anche se risulta molto ben identificabile; anzi, la marca sembra ammiccare allo spettatore, che si entusiasma, pensando di essere stato l’unico ad accorgersi dell’espediente.
Il tentativo è, dunque, quello di calare il prodotto in una situazione reale, sottolineando il suo uso abituale e quotidiano. Il problema è che spesso questo esperimento risulta a dir poco forzato.
A cura di Alice Dutto
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