God is nowhere / God is now here
Cheryl, diciassettenne morta per mano di un coetaneo, parla dalla sua tomba e ci introduce in una storia che di spirituale ha ben poco, ma che è capace di indagare nel profondo della crudeltà umana, nella difficoltà dei rapporti sociali e nella consapevolezza di quanto in fondo (non importa quanto ci siamo andati vicino) rispetto a Dio e alla religione non siamo nulla.
I quattro personaggi del romanzo sono legati da una tragedia avvenuta alla fine degli anni Ottanta a Vancouver quando tre studenti, apparentemente senza motivo, irruppero armati nella loro scuola e iniziarono a sparare sui coetanei. Oltre a Cheryl, fresca sposa a Las Vegas e incinta, c’è il suo neomarito Jason, dapprima eroe per aver ucciso uno dei ragazzi con una pietra e poi accusato di essere un fiancheggiatore della strage. Nel 2002 troviamo invece Heather, stenografa scontenta, attuale fidanzata di Jason, ormai un fallito a tutti gli effetti, che scompare e lascia una lunga lettera ai suoi nipoti gemelli. Infine c’è Reg, fondamentalista religioso padre di Jason e convinto che niente sia più importante della religione, nemmeno la sua famiglia, e che il mondo sia così semplicemente perché è stato fatto così.
Coupland ci porta nella vita di questi personaggi distrutti da un unico momento sbagliato, da una sparatoria che ha ucciso e che ha portato con sé una lunga scia di eventi concatenati da cui non ci si può salvare.
Il romanzo, diviso in quattro parti, indaga l’animo vuoto della società moderna, intasato da continue richieste di miracoli, di messaggi sovrannaturali, di peccati senza redenzione, perché, come pensa Jason, in fondo siamo tutti peccatori sotto gli occhi Dio.
Hey Nostradamus! non parla di religione in senso stretto, ma della disperata necessità dei suoi personaggi, sintesi quanto mai adatta del modo di vivere moderno e delle sue contraddizioni, di trovare una dimensione spirituale in mezzo al nulla morale che li circonda, alle falsità e ai messaggi che arrivano dal mondo dei morti per pochi soldi.
La scrittura è quella che caratterizza lo stile di Coupland, con dialoghi ironici, frasi fulminanti e lettere surreali dalla tomba o indirizzate ai propri cloni. Manca però l’ironia tagliente dei precedenti lavori, il sarcasmo che aveva caratterizzato libri come Generazione X, che in qualche frangente lascia spazio a una scrittura più cupa e descrittiva.
A volte si sorride durante la lettura di questo libro, ma lo si fa con un retrogusto amaro, con un angolo della bocca incurvato, come solo si può fare quando ci si trova di fronte alla sensibilità di uno scrittore che sa indagare l’animo dei suoi personaggi in maniera unica.
L’autore
Douglas Coupland è nato nel 1961 in una base militare in Germania, ma è cresciuto in Canada. Artista visuale, concentra la sua attenzione soprattutto verso le tematiche dei non luoghi, la mancanza di valori e l’instabilità economica. Generazione X (Mondadori, 1999), il suo primo romanzo, è considerato il simbolo della generazione nata negli anni Sessanta e cresciuta a base di tv e computer.
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