Schegge da Cannes
Il terremoto Guzzanti
La Croisette affronta oggi il tanto discusso ciclone Sabina Guzzanti, che presenta come evento speciale Draquila – L’Italia che trema. Preceduta dalle polemica del Ministro Bondi, che non interverrà al Festival proprio per via del documentario della Guzzanti, e di Guido Bertolaso, Draquila, già fin dalla proiezione stampa del mattino in Sala Buñuel (gremita di cronisti) il film raccoglie consensi e qualche applauso. Le buoni doti documentaristiche, peraltro già viste qualche anno fa per Viva Zapatero, sono qui ampiamente confermate e di ottima fattura, anche se appare un elemento in più. La regista infatti ironizza di meno e indaga di più, parla, intervista, analizza il cuore del problema, e grande spazio lo dà alla gente comune, ai magistrati, sindaci, tecnici che intervengono durante tutto il documentario. Una Guzzanti sicuramente più coinvolta nella storia, e meno protagonista, un po’ come il Michael Moore di Sicko e Capitalism.
“Il titolo – dice la regista – nasce dal mio blog e da un concorso interno che c’è stato tra gli utenti. Ad un certo punto qualcuno ha proposto Draquila e c’è subito piaciuto, anche perché molto calzante con quello che andavo a raccontare, soprattutto per alcuni aspetti horror.”. E di cose il documentario ne racconta. Il terremoto dell’Aquila, che nella sua drammaticità ha sconvolto decine di famiglie, uccidendo 308 persone, è stato paradossalmente un punto di risalita per l’immagine di Berlusconi, prima di quel momento in forte calo di popolarità, e ha consacrato definitivamente Bertolaso e la Protezione Civile. Ma quello che c’è dietro, e che fino a questo momento quasi nessun media aveva raccontato, mentre molti aquilani sapevano, la Guzzanti ce lo mostra in tutta la sua durezza: i retroscena del G8, gli sperperi, le speculazioni edilizie, il “regime” dei campi d’accoglienza (vietati coca cola e caffè per evitare agitazioni tra la gente), le mancate precauzioni, nonostante i 4 mesi di attività sismica precedenti al 6 aprile, ma soprattutto l’occasione per Berlusconi di ritornare padrone mediatico assoluto.
Certo nel documentario c’è chi parla bene, chi mostra con orgoglio la casa restituita, lo champagne trovato nel frigorifero, gli arredamenti nuovi, chi ringrazia e benedice il governo. Anche se in queste case sono solo ospiti temporanei e prima o poi dovranno restituire tutto. Sulle polemiche delle ultime ore invece risponde come sempre in maniera energica. “Che Bondi sia assente è veramente vergognoso – dice – ma certo non mi stupisce, anche per quello che ha dichiarato sul mio documentario, senza peraltro averlo ancora visto. In ogni modo lo ringrazio per la pubblicità e gli manderò dello champagne. Berlusconi dice che non è dittatore? Da lui solo eversione e colpo di Stato”. Una verità scomoda quella della Guzzanti, ma pur sempre una verità da raccontare e da rispettare per un’artista libera che non manca mai di far parlare di sé. Grande attesa per il red carpet delle 20.
A cura di Andrea Giordano
festival ::