Torino Film Festival
Vince La bocca del lupo
Per la prima volta in 27 edizioni di TFF, il miglior film è un film italiano. E’ stato La bocca del lupo di Pietro Marcello ad essere proclamato dalla giuria internazionale del TFF come miglior lavoro in concorso. In conferenza stampa un applauso liberatorio ha suggellato una decisone senza precedenti.
Ha vinto il film più profondo, che ha messo d’accordo pubblico e critica (e si è anche aggiudicato il Mouse d’Oro, assegnato da oltre 25 webzine italiane). Ma ha vinto anche il film più anticonvenzionale e più sperimentale: un documentario di 67 minuti attraversato per gran parte da immagini di repertorio. E, non per ultimo, ha vinto un film italiano, che – in un momento di crisi dell’industria cinematografica del belpaese, fra tagli alla cultura e chiusura di sale – rappresenta anche un messaggio forte e significativo. Il film di Marcello lancia uno sguardo proprio sull’Italia novecentesca attraversata dall’intimità di una storia straordinaria, quella dei due protagonisti Enzo e Mary. Un film su un paese che non c’è più e che lancia interrogativi sulla cultura attuale di un popolo che sembra aver lasciato la sua anima più bella proprio nel secolo scorso.
Il premio speciale della giuria va ad ex-aequo a Crackie di Sherry White e Guy and Madeline on a Park Bench di Damien Chazelle. Un altro ex-aequo per il premio come miglior attore va alla coppia Robert Duvall e Bill Murray per Get Low di Aaroon Schneider, mentre Catalina Saavedra si aggiudica quello come miglior attrice per La nana di Sebastian Silvia.
Per Italiana.Doc è Valentina Postika in attesa di parte di Caterina Casone ha vincere la sezione, mentre il premio speciale della giuria va a Corde di Marcello Sannino, in ex-aequo con The Cambodian Room – Situations with Antonie d’Agata.
Per Italiana.Corti il premio va a Notturno stenopeico di Carlo Michele Schirinzi e il premio speciale della giuria a Riviera 91 di Gabriele di Munzio.
Per gli atri premi in programma da segnalare il premio Cult (Cinema della realtà) che menziona 45365 dei fratelli Ross e assegna il miglior premio come documentario internazionale a Oil City Confidential di Julian Temple. Per il premio Rifresci è invece ancora La bocca del lupo ad emergere, che riesce, come scritto nella motivazione, “a raccontare quella che è senza dubbio la più grande storia d’amore del festival”.
Il 27° TFF continuerà anche oggi con le proiezioni e le sale si riempiranno anche domani per le repliche dei film vincitori. Nel frattempo ieri è stata la giornata di Emir Kusturica e il suo Underground. Ma anche della sorprendente Pointypool, horror a metà strada fra Carpenter e Romero, diretto dal giovane regista canadese Bruce McDonalds. Il miglior film di genere al TFF, sarcasticamente surreale e volutamente incomprensibile, dove la morte viaggia nelle parole fino ad invadere la quiete di una tranquilla cittadina di provincia. Escatologicamente ambientato in una radio locale, Pointypool gioca compiaciuto con la metafora del linguaggio e dei suoi pericoli quotidiani. Un’evocazione originale piena di spunti sociologici e politici, accompagnata da un approccio narrativo che ha il merito di non prendersi mai sul serio.
A cura di Daniele Lombardi
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