Festival di Locarno ’09
I Vincitori
Il 62° Festival del Film di Locarno chiude i battenti e sorprende tutti. La giuria presieduta dal francese Jean-Marie Blanchard, ex direttore del Grand Théatre di Ginevra, tra cui spiccava anche la presenza della nostra Alba Rohrwacher, ha deciso di premiare il cinese She, a chinese che non godeva dei favori del pronostico. Si tratta della storia di una ragazzina cinese, la bravissima Huang Lu, che vive in campagna e sogna una vita diversa, ascolando musica dark. Sfruttando alcune occasioni e vivendo molte brutte avventure, finirà per raggiungere Londra senza però cambiare le proprie condizioni, tutt’altro. Una fin troppo evidente metafora della Cina contemporanea che rinnega le proprie tradizioni e sogna il mito dell’occidente, spesso senza pensare alle conseguenze. Nonostante la brava interprete e i gustosissimi intratitoli che suddividono la storia in capitoli, non nascondiamo che avremmo preferito altri lavori, come Frontier Blues, forse più “festivaliero”, ma sicuramente più riuscito. Resta la soddisfazione di aver potuto vedere e conoscere il lavoro di una regista donna cinese, che è anche poetessa e scrittrice, e che ha comunque dimostrato di avere una bel tocco.
Tra gli altri premi, grande successo del russo Buben. Baraban di Alexei Mizgirev che ottiene sia il Premio Speciale della Giuria che il Pardo per la migliore regia. Un plauso e completa concordanza di giudizio nei confronti delle migliori interpretazioni, che vanno rispetivamente al bravissimo Antonis Kafetzopoulos per Akadimia Platonos di Filippos Tsitos e alla grande sorpresa, la meravigliosa olandese Lotte Verbeek, per l’irlandese Nothing Personal di Urszula Antoniak. Film che ha decisamente colpito nel segno, aggiudicandosi anche il premio come migliore opera prima e il premio della giuria dei giovani.
Tra le altre sezioni, siamo molto orgogliosi di vedere nel palmares della sezione Cineasti del Presente, con il premio Ciné Cinema, il lavoro di Stefano Savona che con Piombo Fuso ci mostra un reportage straordinario dalla striscia di Gaza, dove senza nessun tipo di filtro o giudizio, ci racconta la distruzione ingiustificata di vite e palazzi e il dolore e la rabbia di un’intera popolazione, durante la rappresaglia contro Hamas sferrata dal governo Israeliano nel 2008 e denominata, appunto, Piombo Fuso. La vittoria nella categoria Cineasti del Presente invece va ad una coproduzione Stati Uniti Svezia, dal titolo di The Anchorage di C.W. Winter e Anders Edström.
Da ultimo e non meno importante, il premio del pubblico della sezione Piazza Grande, va proprio ad un film svizzero. Si tratta di Giulias Verschwinden di Christoph Schaub, mentre il Variety Piazza Grande Award se lo aggiudica l’applaudito Same Same but different di Detlev Buck, Germania. Dispiace non veder premiata la fresca commedia (500) Days of Summer anche se siamo certi si rifarà con un buon successo di pubblico.
Agli appassionati di Festival non resta che aspettare poco più che paio di settimane. Prossimo appuntamento: Venezia 2 settembre.
A cura di Sara Sagrati
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