Cannes: giorno 11
Emir Kusturica
Mancano ormai poche proiezioni e siamo alla vigilia dell’assegnazione della Palma d’oro ma la sessantesima edizione del Festival di Cannes sembra non voler proprio far smettere di parlare di sé e spara gli ultimi colpi rimasti nella cartuccia. Inserito all’ultimo momento all’interno della rassegna tra le pellicole fuori concorso, non senza polemiche, Rebellion-L’affaire Litvinenko ha rubato la scena ai film in concorso. Il documentario è firmato da Andrei Nekrasov e Olga Konskaya e prende spunto dalla vita e soprattutto dalla morte per avvelenamento di polonio della spia russa Alexander Litvinenko. Nel film, ci sono accuse chiare e circostanziate allo stesso Vladimir Putin, indicato come il responsabile numero uno della morte dell’agente ma anche di molti altri crimini che proprio Litvinenko aveva denunciato in due libri “scomodi” (Blowing up Russia: Terror from Within e Gang from Lubyanka). Si parla di attentati attribuiti ai separatisti ceceni e in realtà compiuti dagli stessi agenti russi per giustificare la ripresa delle operazioni militari in Cecenia. Una parte del documentario è inoltre dedicata alla giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata il 7 ottobre scorso. Insieme ai due autori del documentario-shock era presente in sala anche la vedova dell’ex spia uccisa Marina Litvinenko.
Applausi ed emozioni anche per regista serbo Emir Kusturica, ormai di casa a Cannes, dopo aver vinto ben due volte il Festival (nel 1985 con Papà è in viaggio d’affari e nel I995 con Underground) ed essere stato presidente di giuria. Kusturica ha presentato in concorso Promise me this, un film che potrebbe ribaltare le previsioni sul vincitore della Palma d’oro (nonostante la rosa dei favoriti rimanga ampia). La pellicola è ambientata nella campagna serba, dove vivono un nonno (Alexander Bercek) che inventa strani marchingegni, suo nipote (Uros Milavanovic) e la vacca Cvetka. Sentendo la morte vicina, il nonno fa promettere al nipote che andrà in città per vendere al mercato la vacca, unico bene di famiglia e trovare una sposa. Ci sono in quest’ultimo film molti degli elementi classici del cinema di Kusturica (musica balcanica, un piccolo eroe che finisce nei guai, animali e un gruppo di banditi). Il regista, raccontando la genesi del film, ha ammesso di essere partito da una storia giapponese in cui il protagonista va in città, fa qualcosa e poi ritorna. Ma poi il film è diventato qualcosa di più complicato. All’incontro con la stampa, il regista ha ricordato le bombe del 1999 su Belgrado e ha accusato il cinema “messo in scacco dalla tecnologia” e dall’aspetto commerciale del sistema. All’osservazione che questo film sembra troppo simile ai titoli precedenti, il regista ha ribattuto prontamente: «Non posso cambiare il mio modo di fare cinema».
Sempre in concorso, è stato presentato il film Mogari No Mori, diretto dalla giapponese Naomi Kawase. L’opera è stata girata con uno stile asciutto e racconta la relazione tra un uomo anziano e una persona molto più giovane. Protagonista del film è infatti l’anziano Shigeki, ospite in una casa di riposo dove lavora Machiko, una donna molto gentile che porta in sé il dolore per la perdita del figlio. Il giorno del compleanno di Shigeki, Machiko decide di portarlo a fare una gita in auto. L’escursione diventerà un’incredibile avventura all’interno di una foresta, dove la donna capirà di avere una missione speciale: aiutare l’anziano a dare il suo ultimo saluto alla moglie cui è rimasto indissolubilmente legato. Questa esperienza aiuterà Machiko ad affrontare anche il suo dolore.
Dopo un lungo tira e molla, Jane Fonda è arrivata al Festival di Cannes per ricordare la memoria del padre in occasione della presentazione della copia restaurata di La parola ai giurati di Sidney Lumet, presentato in chiusura della sezione Cannes Classics.
In attesa della consegna della Palma d’Oro 2007, a Cannes sono cominciate le prime premiazioni. California Dreamin’ dello scomparso regista romeno Cristian Nemescu ha vinto il Festival nella sezione Un certain regard, sezione in cui era presente Daniele Luchetti con Mio fratello e’ figlio unico. L’Italia è stata premiata con Valeria Bruni Tedeschi che ha vinto il premio speciale della giuria per Actrices – La reve de la nuit d’avant, suo secondo film. Il premio Coup de coeur e’ andato invece a The Band’s visit dell’israeliano Eran Kolirin.
A cura di Caterina Danizio
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