Cannes: giorno 9
Clooney&Co.
Al seguito del loro affascinante capobanda George Clooney, in arte Danny Ocean, il cast di Ocean’s thirteen, che annovera star del calibro di Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia e la new entry Ellen Barkin, è giunto sulla Croisette per presentare il terzo episodio della serie, cominciata con Ocean’s eleven. Il film di Steven Soderbergh, presentato fuori concorso, vede riunito il gruppo di ladri (in questo film arriva a quota 13 componenti) che stavolta sceglie di allearsi con il vecchio nemico, Terry Benedict (Andy Garcia) contro il nuovo cattivo Willie Banks (Al Pacino) che ha fatto uno sgarbo al vecchio Ruben. Il progetto è quello di rovinare Banks che si appresta a inaugurare un nuovo lussuosissimo casinò, affiancato dalla sua assistente (Ellen Barkin). Ne esce un film gradevole, di sicuro intrattenimento in cui non mancano scambi di battute divertenti, casinò da svaligiare e abili trucchi.
Tra i film della sezione in concorso, è stato presentata Alexandra, la pellicola del regista russo Alexander Sokurov (purtroppo non presente a Cannes per motivi di salute). L’assenza di Sokurov dal Festival è sembrata però anche legata al suo profondo disappunto per la proiezione del documentario Rebellion – L’affaire Litvinenko, inserita a sorpresa nella rassegna e prevista per sabato 26 maggio. Ma il regista ha smentito questa ipotesi. In Alexandra la vicenda ruota attorno alla storia di una nonna (Galina Vishnevskaya) che si reca in un campo miliare russo per trovare il nipote, un giovane ufficiale impegnato in Cecenia. La donna incontra delle donne cecene di cui diviene amica. Attraverso il rapporto instaurato con queste donne, finisce per constatare che le loro vite non sono poi così diverse e anzi si somigliano. Il regista insiste sul fatto che il suo non è un film politico e così ha spiegato le ragioni che l’hanno spinto a realizzarlo: «ho fatto Alexandra per dire che bisogna porre fine alla guerra di Cecenia. E’ un incubo, un incubo… Mi vergogno di vivere in un Paese dove c’è una simile situazione». Il film è stato molto applaudito dalla stampa alla fine della proiezione. In gara anche la pellicola del regista sudcoreano Lee Chang-Dong, divenuto famoso con il film Oasis del 2002. A Cannes presenta Secret Sunshine, un film sulla perdita e la riconquista dell’amore. La protagonista (Do-Yeon Jeon)) è una maestra di pianoforte vedova che cerca di ricominciare a vivere dopo la morte del marito e sceglie di tornare nel villaggio natale insieme al figlioletto. Nella cittadina di Miryang sboccia l’amore con il proprietario di una concessionaria di automobili. Dopo il film di Kim Ki-duk, ecco a Cannes un altro film coreano che però non ha convinto.
Una vera e propria ovazione ha ricevuto la lezione di cinema tenuta da Martin Scorsese davanti a una platea di quasi mille persone, tra cui sedeva anche Quentin Tarantino. A condurre il lungo dialogo con il cineasta americano è stato Michel Ciment, uno dei giornalisti di Positif, rivista rivale dei Cahier du Cinéma. La lezione è stata l’occasione per lanciare la fondazione per la conservazione dei film, oltre che per ripercorrere i quarant’anni di carriera di Scorsese che si è lasciato piacevolmente andare ai ricordi.
A cura di Caterina Danizio
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