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Cannes: giorno 6
Pitt-Jolie e Van Sant

Brad Pitt e Angelina Jolie, la coppia più fotografata della CroisetteFuori concorso ma molto apprezzato è stato il film che ha visto riunita la coppia formata da Angelina Jolie e Brad Pitt, lei in veste di protagonista e lui in quella di produttore. Si tratta di A mighty heart di Michael Winterbottom (già autore di Road to Guantanamo), che si occupa di raccontare la storia del giornalista americano del Wall Street Journal, Daniel Pearl, rapito e decapitato in Pakistan, il 22 febbraio del 2002 dai terroristi islamici di Al Qaida. La pellicola prende spunto dal libro scritto da Marianne Pearl, moglie del giornalista ucciso (il cui ruolo è ricoperto nel film dalla Jolie). La donna, che all’epoca del rapimento del marito era incinta di cinque mesi e mezzo, era presente in sala a Cannes, insieme al figlio Adam che oggi ha ormai cinque anni.

Tra i film in gara è stato presentato in giornata Paranoid Park firmato da Gus Van Sant, già vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2003 per Elephant. Il film, tratto dal romanzo di Blake Nelson, ha raccolto molti applausi in sala. Il titolo della pellicola si riferisce al parco più malfamato di Portland, punto di ritrovo per bande di ragazzi armati di skateboard. E’ proprio in questo luogo che prende avvio la trama del film. Si racconta la storia di Alex, un ragazzo di sedici anni che un giorno uccide accidentalmente un agente di sicurezza, colpendolo con il suo skateboard e facendolo travolgere da un treno in corsa. Il ragazzo, dopo l’accaduto, prova un grandissimo senso di colpa e ha costantemente paura di venire scoperto. Continua a cercare la morte, a sfidarla, così come fanno gli altri compagni. L’inchiesta poliziesca del detective Lu rimane però ai margini in quanto il regista è più interessato a sondare la psicologia di Alex. Con questo film, Gus Van Sant si trova nuovamente a esplorare il mondo degli adolescenti, ammettendo che è questa la sua vocazione. Il film presenta pochi dialoghi, un collage di diverse tecniche di ripresa e una colonna sonora che mixa insieme rumori, musiche (c’è una citazione di Nino Rota), parole e suoni. Tutto questo con lo scopo di ricostruire l’universo mentale di Alex. Una curiosità: il cast del film è stato scelto su Myspace. L’altra pellicola in gara è Import/Export di Ulrich Seidl, che racconta due storie che però non si incrociano mai durante lo svolgersi della trama. Una è quella di Olga, un’infermiera ucraina disoccupata, che cerca lavoro in Austria e lo trova in un ospizio per anziani ma intanto arrotonda lo stipendio esibendosi in chat porno. Dall’altra parte c’è Paul, viennese senza lavoro, che prende la strada dell’Est e finisce proprio in Ucraina, insieme al padre. L’uomo deve installare videogames e distributori di caramelle mentre il padre continua a ricercare sesso a pagamento. Ovunque è rappresentato e raccontato il degrado morale dell’uomo e il mercato di corpi a cui si riferisce il titolo del film. Il tutto è reso dal regista, già conosciuto per Canicola, con grande crudezza.

Dopo i quasi dieci minuti di applausi per il film di Lucchetti Mio fratello è figlio unico, è la volta di un altro film italiano, presentato fuori concorso. Si tratta di Centochiodi di Ermanno Olmi, opera conclusiva della carriera del regista, oltre che omaggio al sessantesimo anniversario del Festival di Cannes. La pellicola racconta la storia di un giovane ma già affermato professore di filosofia dell’Università di Bologna che si rende improvvisamente irreperibile. È infatti ricercato per aver inchiodato al pavimento e ai tavoli di una biblioteca gli antichi manoscritti e i volumi su cui si era formato. Mentre i carabinieri lo cercano, il professore trova rifugio sulle rive del Po dove una piccola comunità gli offre riparo e accoglienza. Il film era stato criticato da alcuni esponenti della Chiesa che l’avevano trovato poco cristiano e avevano ritenuto quasi blasfemo l’invito a Dio a rendere conto agli uomini, anziché il contrario. A Cannes, il film è stato salutato da un lungo applauso, tributato al regista italiano da una sala gremita e attentissima per tutta la durata della proiezione. In questa sesta giornata di Festival, è giunto sulla Croisette anche il ministro dei beni culturali Francesco Rutelli che ha sottolineato l’ottima accoglienza ricevuta dai film italiani e ha aggiunto che “La politica non deve invadere il campo della creatività e dell’industria ma predisporre gli strumenti utili come, mi pare, stiamo facendo quotidianamente senza inutili eccessi di annunci”.

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