Nascondiglio al Lido
Diario, 2 settembre
Arrivare a Venezia con la Mostra iniziata da due giorni è un’esperienza mistica. Tutti ti parlano di film che non hai visto, si muovono con agilità tra stand che rispetto all’anno prima sono in parti opposte del Lido, raccontano quanto poco ci mettano ad arrivare dal proprio hotel al cinema.
Ora, io non ho ancora visto un film, ho impiegato venti minuti a trovare la sala stampa e, avendo prenotato ben due giorni prima, il mio hotel è a Venezia centro, trentacinque minuti di vaporetto che fanno sembrare la metropolitana di Milano il lunedi mattina un centro vacanze.
Per questo motivo ieri sera, appena arrivato, subodorando la situazione al Lido, ho preferito fare due salti in centro, dove, di fianco al ponte di Rialto ho trovato la festa di Liberazione. Certo, non c’erano Oliver Stone e Juliette Binoche, ma la birra aveva un prezzo civile e il gruppo che suonava, Il Collettino, era molto divertente.
Oggi però si fa sul serio (per così dire). Dopo una conferenza stampa di Ethan Hawke, uno dei miti della mia adolescenza (come non può esserlo chi è il partner di Winona Ryder in Giovani, carini e disoccupati?), il mio primo approccio al cinema sarà proprio con Stone. Senza esprimere pregiudizi, almeno non dovrò spendere sette euro al mio ritorno a Milano. Poi sarà il momento di stendere un piano di visione, come un giornalista serio. O forse andrò a prendere qualche birra.
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A cura di Alberto Brumana
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