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Venezia: Giorno 7 – Botelho e Cantet

Laurent CantetJoao Botelho e Laurent Cantet sono stati i due protagonisti del Concorso nella settima giornata della Mostra di Venezia. Il primo con O fatalista, ironica commedia sulla forza del destino, il secondo con Vers le sud, dramma sulla prostituzione nelle isole dei Caraibi.

Botelho, alla quarta apparizione a Venezia quattro anni dopo Quem es tu? , trae la sua storia da Jacques le Fataliste di Denis Diderot, ambientandola ai giorni nostri. Rogério Samora è un autista e, viaggiando con il proprio padrone, racconta e assiste a storie, sempre seguendo il suo motto: «Tutto ciò che succede in basso è già stato scritto in alto». Come da titolo è quindi la fatalità a essere il perno del film, attorno a cui ruotano tutte le storie d’amore. Storie raccontate con garbo e ironia, con un sorprendente finale che rende ancora più interessante l’opera di Botelho. Una pellicola semplice ma interessante, che ha lasciato piacevolmente sorpresi gli spettatori.

Vers le sud segna invece il ritorno di Laurent Cantet al Lido, dove nel 2001 aveva vinto un premio collaterale con A tempo pieno. Cantet è come sempre interessato a mostrare i problemi che affliggono la nostra società, e questa volta si concentra sui Caraibi, in particolare su Haiti. Qui tre donne sull’orlo della depressione (tra cui un’intensa Charlotte Rampling) si lasciano sedurre dai ragazzi locali, che in cambio di regali le fanno sembrare quello che non sono. La pellicola è una riflessione sulla prostituzione maschile, problema diffusissimo a quella latitudine. Cantet prima mostra l’ambiguità della situazione per poi virare nel dramma, sia quello personale delle donne che quello umano di un’intera nazione, in cui la criminalità è solo nascosta dal turismo. Non sempre però la narrazione è convincente e a volta rischia di finire nel banale e nel già visto. Più importante per la tematica che per la sua rappresentazione.

Oggi, penultima giornata del Concorso, sarà la volta di tre film. Garpastum di Alexey German jr., già sorpresa due anni fa con L’ultimo treno, Everlasting regret di Stanley Kwan, il regista di Red rose white rose, e La bestia del cuore di Cristina Comencini, secondo film italiano in Concorso con Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Angela Finocchiaro e Francesca Inaudi.

Da segnalare infine come nella giornata appena trascorsa sia passato anche fuori concorso La sposa cadavere, il bellissimo film d’animazione firmato da Tim Burton insieme a Mike Johnson. Ancor meglio che in The nightmare before Christmas, il regista americano tratteggia una serie di personaggi tra la vita e la morte, mettendoli al servizio di una splendida sceneggiatura. Peccato solo che il film non fosse in lizza per i Leoni, avrebbe sicuramente meritato una menzione.

I film in concorso

O fatalista
di Joao Botelho
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Vers le sud
di Laurent Cantet
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