Antianti featuring Caparezza & Diegone – Picciotti della Benavita
Gruppo: Antianti feat. Caparezza e Diegone
Canzone: Picciotti della Benavita
Album: Il Tappeto dava un Tono all’Ambiente
Regia: Bonsaininja
Anno: 2007
Capelli ricci, pensieri storti, accordi che risuonano forti su un palcoscenico di edifici contorti. Ipocrisie smascherate, rime concatenate, parole taglienti come pugnalate.
Caparezza è un cartone animato vivente, protagonista perfetto di un video luccicante che racconta una storia imbarazzante. Una foto patinata sul nostro album di famiglia, in questa Italia che sbaglia e poi si meraviglia, ma dimentica in fretta, si cambia la maglietta e prima che la storia sia finita ricomincia da capo con la faccia pulita.
I colpevoli mal che vada vanno in Parlamento, tanto l’elettore è sempre contento.
Tra New York e casa nostra, tra Montecitorio e Cosa nostra, una regia frenetica mette in scena il crepuscolo dell’etica di una classe politica patetica. Un j’accuse a base di humour nero, tanto corrosivo quanto (tristemente) vero.
Un videoclip a tre dimensioni e dai toni sgargianti per il progetto Antianti, spin-off nato quando Dade dei Linea77, insieme a qualche compagno di malefatte, ha scelto di scendere in pista con una produzione solista.
Dopo il precedente Live Fast, Die young, girato interamente in super 8, il bassista ha scelto la computer grafica per il suo brano picciotto.
Così, per fustigare i costumi di una patria malata, i software modellano una realtà deformata; uffici sontuosi ospitano distinti malavitosi dai fucili gommosi, pronti a roteare come diavoli di Tasmania in cerca di cuccagna tra la questura e un comizio, sfuggendo ogni giudizio a passo di danza, scivolando attraverso pareti illusorie in un’altra stanza.
In un gioco citazionistico di grande effetto, si susseguono rimandi ad ampio spettro: dai gangster movie a Wile E. Coyote, da Roger Rabbit al cinema espressionista, dall’Ispettore Clouseau all’estetica forzista, dal Jim Carrey di The Mask agli anni d’oro del varietà.
Un video realizzato dal giovane Bonsaininja Studio che, fedele al proprio nome, si muove furtivo da qualche stagione nel sottobosco indipendente dell’italica canzone. Picciotti della Benavita, girato con una tecnica squisita, testimonia maturità acquisita, padronanza dei ferri del mestiere e – questa è la magia – capacità di usarli con ironia.
Sarà il tempo a dirlo, ma le premesse sono incoraggianti. Baciamo le mani ad Antianti, nell’attesa che i bonsai diventino giganti.
A cura di Marco Valsecchi
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