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cultura dell'immagine e della parola

Green Day, l’ultimo concept video

Artista: Green day
Brani: Holiday – Boulevard of broken dreams – American idiot
Album: American idiot
Regista: Samuel Bayer
Anno: 2005

Holiday

I beg to dream and differ from the hollow lies
This is the dawning of the rest of our lives
On holiday

La stessa irrealtà, l’identico colore sporco,il medesimo distacco tra attori-cantanti e sfondo, set, ambiente di Boulevard of broken dreams. Siamo forse nella periferica suburbia, luogo degradato di un antico far west americano che non esiste più.
È il momento dell’esaltazione e della trasgressione che conduce i tre a velocità impensabili sulle strade deserte, dove è tutto il resto a muoversi mentre loro rimangono incollati a terra. Un finto viaggio contro il vento, sul cofano della decappottabile made in USA, tipicamente anni 50, tipicamente America Idol, ma scassata e sporca, ormai. Sporcizia vista nel Boulevard of broken dreams, ma qui la casupola bucata fa da bar, un po’ saloon, un po’ festino clandestino da campus universitario. E si permettono di sognare, di essere in disaccordo e di immaginarsi una vita da vacanza, entusiasta, accelerata, dove macchiette divertite si agitano in un convulso “avanti veloce”.
Ma sembra essere in realtà solo vomitevole e mascherata, inconsapevole e ubriaca, in ogni caso fermata e portata via dai tutori della legge. E tutto è finto: si vedono i tendaggi proiettati che fanno da sfondo, i buchi nelle calze delle ragazze, il carrello della macchina da presa, le luci…
Poi riescono a fuggire i tre pellegrini, l’automobile va avanti da sola per inerzia, loro dormono, poi si fermano, si svegliano. E devono continuare a piedi, da soli.

Boulevard of broken dreams

On the Boulevard of broken dreams
Were the city sleeps
And I’m the only one and I walk alone

Continuano a piedi per le stesse strade, ma ora lentamente, perchè i loro sogni si sono infranti. E il deserto stesso è bruciato, segnato, rovinato: sfondi di pellicola, dove la manipolazione balza subito all’occhio, dove la natura secca è piena di bruciature di sigarette, è stata bagnata e segnata da righe profonde fatte con monete. Lavoro d’autore, dove si esprime quel distacco dell’uomo da ciò che lo circonda. Se in Holiday i ragazzi correvano controvento con rabbia, ora spostano i loro corpi controvento a fatica. L’aria si fa sempre più fredda.
Tutto scorre indifferente e loro in mezzo a sentirsi come ombre. Rallentato, lento. È finita la vacanza e l’esaltazione, è il momento della disillusione: forse è l’alba dopo la festa nella casupola, la luce entra dai fori come fossimo su un set di un film dell’orrore o un thriller (in effetti… America desertica contemporanea secca e senza più sogni…). Qui i ragazzi del college sono diventati grandi e cantano della città sonnolenta dove si ritrovano a vivere, in mezzo ai segni di una festa che è stata.

American Idiot

Well maybe I’m the fuckhead America.
I’m not a part of a redneck agenda.
Now everybody do the propaganda.
And sing along in the age of paranoia.

La prima, la canzone manifesto di tutto l’album, esplicita, esplicitamente politica, chiaramente ribelle. Prima di iniziare qualsiasi percorso attraverso l’America se ne decide l’itinerario: chiaro e scuro allo stesso tempo, ancora sporco. Grande la bandiera, imponente di certo ma anche malata, verde di un colore che sembra raccontare il proprio veleno. Verde come Green Day, veleno per le stelle e le strisce, lottatori con gli strumenti che non temono né la violenza dell’acqua né il liquame inquinato che cola come sangue.
Fa parte di loro, alla fine, e la lotta inizia dall’interno. Dall’interno di un capannone per poi uscire per le strade con i successivi due video. E anche qui la loro essenza è distaccata comunque dallo sfondo: nelle velocità differenti che li vedono agitarsi schizofrenici o rallentarsi contro una forza invisibile. Già il nocciolo di malinconici sogni infranti e di una tachicardica vacanza.
Cosa troveranno on the road i tre menestrelli? La bandiera si fa bianca: è morta o si è ripulita per iniziare da capo?

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