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cultura dell'immagine e della parola

Ludmila – Volo Grigio

Artista: Ludmila
Brano: Volo Grigio
Album: PreLud(e)mila
Regista: Jurij Razza
Soggetto: Elisabetta Giannullo
Anno: 2003/2004

È il rumore del vento che non c’è, di una strana paura che si percepisce: il dolore entra distratto e fa la sua nera comparsa. Tra le fronde si distinguono solo grida, arti mozzati, bianchi. Neanche nei cadaveri usati (barbaramente) come trofeo è rimasto il livido fervore di linfa senza vita. È incancellato solo il pongo della vana materia, bloccata, impietrita come vittima dello sguardo di Medusa.
È il volo grigio che si insinua, puro e attento lavoro di chi deve mantenere in equilibrio il proprio mostro, e lasciarlo masticare di paure e fobie: l’inconscio nascosto di chi si fa proteggere da un modesto lavoro, dimenticando il proprio truce compito, da svolgere nuovamente, e nuovamente, e nuovamente.
Non lasciare che il pallido mostro si lamenti, che il sottile inconscio venga orribilmente smembrato.
Ma si guardano negli occhi realtà (dell’insetto) e ansia, e lo smarrimento di tale tremore scuote tutto. Come di una fobia che viene rilasciata nella memoria e risale in superficie, la stessa ansia rovinerà tutto, cancellando tutto le macchine che creano il suo pane. È una rivolta, contro l’assurdità di questo mondo fatto a tempo, contro tutto quello che dobbiamo malamente digerire, per una libertà riconquistata e subito persa.
Non abbandonarmi così, suppone chi canta, ma il resto è già tutto cancellato, senza futuro, e la terra, quella sotto le nostre pance, è secca di sole fisso sopra il nostro terribile deserto.

L’autrice: Elisabetta Giannullo ha realizzato (con Jurji Razza) questo videoclip con i Ludmila attraverso lo stop-motion, approfondendo una ricerca teorica e analitica condotta sui video musicali del regista francese Michel Gondry. «Si è voluto raccontare una storia partendo dall’interpretazione del testo della canzone Volo grigio, cercando di tradurre in immagini le atmosfere cupe e visionarie che il brano suggerisce».

Per contattare l’autrice: Elisabetta Giannullo

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