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cultura dell'immagine e della parola

Kasabian – Club foot

Artista: Kasabian
Brano: Club foot
Album: Kasabian
Regista: W.I.Z.
Anno: 2004

W.I.Z. il mago, W.I.Z. è un aperto conflitto con la massa: è un scontro di sguardi, una lacrima, un piccolo occhio che segue le gambe dell‘uomo che gli corre davanti. La lotta è questo, è non avere nome, è una società, è il presente, è l’anima di un passato, è nessun nome nel futuro.
Così dice W.I.Z.
Il fine è non ricordare il nome, i nomi; è bene ricordare l’immagine (Tien An Men), anche se trasportata nell’immaginario di una Budapest socialista, resa reale dal paesaggio delle komunal’ka e dei vetri rotti, disfatti. È una visione la lotta, è un amico che si nasconde tra i rovi o tra i palazzi semi-abbandonati. I Kasabian continuano a cantare, ma niente intorno è umanizzato, solo un carro armato lasciato senza guida, e pronto a esercitare la sua forza intrinseca: la supremazia è dell’oggetto “carro armato”, non solo dell’esercito di cui fa parte, ormai cancellato, ma del significato che lo definisce. Il regista manipola questo segno, l’immagine di un idea, di una lotta, privata del suo legame politico, ma ricomposta per noi fruitori, allo scopo di ricordarci l’esempio di una possibilità di cambiamento. Il cambiamento c’è?

Lo si percepisce nella fase finale, unico zoom che ci influenza, e direziona il nostro sguardo-lotta: la lacrima. Siamo pronti a incazzarci per il pianto commosso, non per chi è scappato, non per chi ha lasciato quelle putride case (opps!…loculi), non per chi guida il carro armato. Nessun timore a lasciare appeso un cartello tra i balconi, nessun pensiero a cantare senza essere ascoltati, «chase down an empty street» – dicono (cacciato in una strada vuota) – ; la lotta è solo riacquistare il colore vitale, avvertendo che «the colour quits and all invade us», e che il Noi si trasforma in Io, essere che ha bisogno di una lampadina rossa, e dico rossa, per comprendere che:

«I tell you I want you
I’ll tell you I need you
I… the blood ain’t on my face
Just wanted you near me».

Piccolo ma degno approfondimento: il video è stato girato a Budapest lo scorso autunno, e non è l’unica collaborazione del gruppo con W.I.Z.: il singolo successivo, LSF, è stato girato in un (ricostruito) carcere femminile. Interessante la LIMITED EDITION del disco, che presenta un ricco backstage, i due videoclip e altri interessanti extra.

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