Angeli e acciaio
Erede di una tradizione
Tra le saghe di fantascienza che sono ultimamente emerse in Giappone Evangelion rappresenta una delle sorprese più gradite, ponendosi come testimonianza del fatto che il filone dei robot giganti che ha invaso il nostro paese negli anni ‘80 ha ancora qualcosa da dire.
Dramma introspettivo
La trama della serie, ancora in corso di pubblicazione nel Sol Levante, è incentrata sulle vicende che ruotano attorno ai “robot giganti” Evangelion. In realtà essi sono principalmente un pretesto per raccontare, e sebbene le battaglie contro gli angeli siano interessanti -anche perché questi nemici cambiano notevolmente caratteristiche ad ogni nuovo scontro- il fulcro della narrazione è nell’introspezione sui personaggi. Il rapporto tormentato tra il pilota Shinji e suo padre, il comandante Ikari, le relazioni con gli altri piloti come Rei o Asuka, i drammi psicologici che tutti devono affrontare, e i sentimenti profondi che portano nel cuore. In tal senso la saga richiama molto il primo Gundam, in cui i temi erano la riflessione dei personaggi sulla giustizia della guerra e il peso che comporta sulle coscienze di ognuno. É nel dramma infatti che Evangelion sviscera il meglio di sé, e questo nonostante il parco personaggi sia ampio, ma non vastissimo. Fa da contraltare il fatto che proprio per questo i momenti divertenti siano rari, ma è presente comunque un po’ di leggerezza ogni tanto, per mitigare una lettura altrimenti troppo pesante. I riferimenti biblici si sprecano, e ben presto si scopre che gli Evangelion sono ben più che semplici macchine, e che forse l’intera storia dell’uomo è legata a loro…
Il tratto: una gioia per gli occhi
Lo stile grafico si caratterizza per una linea molto sottile, in certi casi eterea. Vi è un discreto uso di retini ma i contrasti non sono mai troppo accentuati. Una nota di merito dell’edizione che ci perviene in Italia, è che rispetto ad altri “manga”, qui ci vengono proposte pagine e illustrazioni a colori, così come nell’originale, e sono veramente una gioia per gli occhi. Troppo spesso le parti a colori vengono ridotte a mezzetinte di grigi, per giustificabilissimi motivi di budget, ma fa piacere ogni tanto poter ammirare la policromia. Nelle lotte sono presenti numerosi effetti grafici particolari, e anche nella descrizione della tecnologia è tutto molto dettagliato, con scritte, indicatori e quant’altro, che contribuiscono a immergere di più il lettore in un plausibile prossimo futuro. Il design degli Evangelion inoltre è ben studiato e accattivante, portandoci lontano dai soliti stereotipi dei robot con grossi bulloni o con parti assemblabili.
Una domanda
Possiamo trovare una pecca nel fatto che gli ambienti siano piuttosto limitati, avvenendo quasi tutto nelle vicinanze di Neo Tokyo-3, il che ci porta all’eterna domanda legata ai robot giganti e al loro mondo…ma cosa ci troveranno nel Giappone per attaccare sempre e solo quello? Anche se sembra intuirsi che nel proseguo sarà data almeno stavolta una spiegazione valida a tutto questo…che non sia l’egocentrismo degli autori…
A cura di Carlo Beccarelli
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