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cultura dell'immagine e della parola

Can’t Stop – Red Hot Chili Peppers

Brano: Can’t Stop
Interprete: Red Hot Chili Peppers
Album: By The Way
Casa discografica: Warner Bros
Regia: Mark Romanek
Anno: 2003

Irrefrenabile e precario come la “One Minute Sculpture” di Erwin Wurm, il video dell’ultimo singolo “Can’t Stop” dei Red Hot Chili Peppers, è un vero e proprio omaggio all’artista di Vienna.
Anche se è ormai noto che in tema musicale il gruppo non riesca ad esprimersi come un tempo, “Can’t Stop” è uno dei pochi pezzi vecchia maniera veramente riuscito nell’ultimo album “By The Way”. Si basa infatti su un groove funky, elemento passato in secondo piano in questo lavoro globalmente focalizzato sulle melodie ed armonie molto Sixties.
Testo e musica, tradotte in immagini dal regista Mark Romanek, trovano nel video un connubio perfetto con le prestazioni artistiche di Wurm. Egli trae ispirazione per le sue opere dalla vita comune, costruendo delle vere e proprie “sculture in un minuto”. Fondendo il grottesco con il comico, Erwin fa uso della fotografia e del video in maniera eclettica. Costruisce -per definizione- opere al limite tra la performance e la scultura vera e propria, invitando lo spettatore a traformarsi momentaneamente in un’espressione artistica. La loro caratteristica fondamentale è quindi la precarietà: esistono solo per pochi secondi (video) o istanti (foto).
Sono i Red Hot in questo caso a non sfuggire alla mano irrequieta di Wurm e a venire sfruttati nelle pratiche più strampalate: s’infilano matite nel naso, secchi o sacchetti in testa, stanno in equilibrio in punti instabili. Precarietà e disagio, quindi, ma soprattutto ironia: Wurm è infatti uno di quegli artsti per cui l’arte è, innanzi tutto, gioco, dove prima di tutto colpire e provocare vuol dire fare sorridere.

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