Biografilm Festival 2011: Come Hughes nessuno mai
Giunto alla settima edizione, Biografilm Festival – International Celebration of Lives è il primo festival internazionale interamente dedicato alle biografie e ai racconti di vita. Dal 2005 si tiene a Bologna, presso la Manifattura delle Arti, con biopic, documentari, fiction quest’anno (dal 10 al 20 giugno) dedicati agli anni ’80 e più precisamente “85-86 L’inizio del futuro”. Anni effimeri, disimpegnati, ma particolarmente fertili per lo sviluppo tecnologico, la coscienza ambientalista, la globalizzazione (nel bene e nel male) che hanno profondamente segnato le decadi successive, cambiando le vite di tutti. A pensarci, che che se ne dica, gli anni ’80 hanno cambiato il mondo per sempre.
Un processo più che mai inconfutabile, soprattutto riguardando alcune commedie tipicamente eighties in cui quei germi di cambiamento, nei costumi, nelle abitudini, negli ideali, sono più che mai rintracciabili. Per questo è particolarmente piacevole, soprattutto per chi oggi ha superato i 30, scoprire che il Biografilm Festival, insieme a miriadi di iniziative, ha dedicato una retrospettiva, la prima al mondo, ai film di John Hughes: Come Hughes nessuno mai, realizzata in collaborazione con Universal Pictures Italia e curata da Federica Aliano e Monica Ghisleri.
John Hughes, prematuramente scomparso nell’agosto del 2009, modernizzò i teen movie americani definendo i confini dei cosiddetti High School Film, fu il padre del Brat Pack (letteralmente banda di monelli) ovvero quel gruppo di attori (allora) giovani, spesso lanciati dai suoi film, destinati a grande gloria futura (tra cui Rob Lowe, Demi Moore, Tom Cruise e Robert Downey Jr) e scopritore della regina rossa degli anni 80: Molly Ringwald. Le sue storie hanno “distrutto” milioni giovani menti, desiderose di vivere avventure simili a quelle ambientate a Shermer, Illinois, ovvero la cittadina fittizia dove erano ambientati quasi tutti i suoi film. Amori adolescenziali, avventure ingenue, miracoli tecnologici. Nei suoi film, anche in quelli più realistici, la magia (a volte in senso lato) ha sempre una parte importante. Una magia che in quegli anni ci faceva credere che tutto fosse possibile. I suoi lavori allora, come ancora spesso oggi, furono bollati come filmetti di serie B, ma in realtà hanno anticipato i tempi. Hughes aveva capito il futuro di quei giovani ragazzi (anche metacinematograficamente) e catturato la vera essenza di quegli anni, a metà strada tra effimero (la volontà di staccarsi dall’impegno dei padri) e slanci idealistici (riconquistando la centralità del concetto di amore). In fondo in fondo, tutti amiamo John Hughes, anche quando non lo sappiamo: vedere per credere.
Tra i film della rassegna Bella in rosa (Pretty in Pink, 1986), Breakfast Club (The Breakfast Club, 1985), Una donna esplosiva (Weird Science, 1985), Una pazza giornata di vacanza (Ferris Bueller’s Day Off, 1986) e Un compleanno da ricordare (Sixteen Candles, 1984). Sarà proiettato anche Don’t You Forget About Me (idem, 2011) di Matt Austin Sadowski (ospite speciale della rassegna), primo ed unico biopic su Hughes, il cui titolo che prende il nome dalla canzone dei Simple Minds composta per Breakfast Club.
A cura di Sara Sagrati
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