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cultura dell'immagine e della parola

Articolo Doc – Visioni per chi non sta solo a guardare

Articolo Doc è una realtà piemontese che sviluppa interventi intorno alle tematiche costituzionali coordinando tra loro artisti e associazioni provenienti da ambiti diversi. Il 2 giugno 2005, in occasione della festa della Repubblica, Articolo Doc promuove una giornata di proiezioni di documentari in collaborazione con il circuito di cinema indipendente Documè. Una selezione di film di recente produzione saranno associati a diversi articoli della Costituzione, per attivare un dialogo tra cinema, inteso come specchio sociale, e fondamenti costituzionali.
«In un momento in cui la Costituzione Italiana sta per essere modificata con esiti piuttosto preoccupanti» dichiarano i curatori «siamo convinti che la matrice etica contenuta nel cinema non debba essere assolutamente trascurata, soprattutto se si tratta di un cinema che più che intrattenere desidera far pensare».

Contatti: www.articolodoc.org – www.docume.org

I FILM

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

DIARIO DI UNA SICILIANA RIBELLE
di Marco Amenta – Italia 1998 – 56′

Roma…92. Quello che voglio, dopo la mia morte, è un funerale con pochissime persone: solo quelli che mi hanno aiutato a fare giustizia. Mia madre non deve assolutamente essere presente…né vedermi dopo la mia morte.

Queste terribili parole, Rita Atria le ha scolpite sul suo diario. Il 5 novembre 1991, questa giovane siciliana di 17 anni si presenta alla giudice per denunciare il sistema mafioso e vendicare gli assassinii del padre e del fratello, entrambi mafiosi. Per la prima volta una ragazza di famiglia mafiosa si ribella apertamente all’organizzazione tradizionalmente maschilista. Da questo momento, i giorni di Rita sono contati. Non le restano più che nove mesi da vivere.
Rinnegata e minacciata dal fidanzato, dal suo paese e persino dalla madre, è costretta ad abbandonare la sua Sicilia natale ed esiliarsi clandestinamente a Roma. Il procuratore Paolo Borsellino, che diventa per lei una figura paterna, la prende sotto la sua protezione e la sostiene nella sua ricerca di giustizia. A Roma, sotto falsa identità, incontra Gabriele e nasce un amore. Ma i massacri di Falcone e di Paolo Borsellino, mettono Rita di fronte all’assurdità della vita e alla dismisura della sua battaglia. Rifiutando di essere la successiva sulla lista, Rita si suicida e una volta di più, l’ultima, sceglie il suo destino. Quattro mesi dopo la sua morte, la madre tenta di cancellare il suo tradimento, frantumando la pietra tombale…
Durante i suoi ultimi nove mesi, Rita immortala la sua incredibile storia sul suo diario. Confessioni, poesie, descrizioni, dipingono l’inesorabile percorso psicologico di questa condannata lucida. Questo testamento postumo e unico vibra fra l’idealismo e la disperazione di una ragazzina di diciassette anni.
“Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo” (dal diario di Rita Atria).

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

L’UOMO FLESSIBILE
di Stefano Consiglio – Italia 2003 ­ 50′

Nove storie, dal nord al sud, un viaggio simbolico senza confini geografici, per raccontare la realtà del lavoro flessibile. I protagonisti assoluti sono loro, i lavoratori flessibili, e i loro racconti di vita quotidiana. Marito e moglie che lavorano in una fabbrica del nord-est e hanno scelto di fare i turni opposti “così i figli non restano mai soli”.
Un operaio cattolico che si ribella al lavoro domenicale perché in contrasto con la sua fede e il suo desiderio di passarle in chiesa le domeniche, e non in fabbrica. Una ventiquattrenne di Catania che da cinque anni lavora, in nero, come cameriera nei pub per pagarsi l’università e non riesce a progettare il proprio futuro.
Un giovane psicologo che lavora in un centro per disabili mentali, che confessa come la precarietà del suo lavoro che pure considera bellissimo ­gli impedisca di idensificarsi con quello che fa. Un ingegnere elettronico di Catania che dopo aver lasciato la sua città e aver cambiato tante volte impresa, avverte tutta la stanchezza e i rischi della flessibilità. Un dirigente d’azienda, rampantissimo e flessibilissimo negli anni ottanta, racconta che superati i cinquant’anni sul mercato del lavoro “sei un morto che cammina”. Infine la storia dell’operaio della Fiat di Melfi che deve fare ogni giorno cinque ore di viaggio per recarsi al lavoro e poi tornare a casa sua, a Salandra, in provincia di Matera, paese di emigranti oggi abitato per lo più da vecchi e bambini.
Il film ha vinto il Premio Cipputi al Torino Film Festival 2003.


Art.11.

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

UNITED WE STAND
Di Matteo Barzini Italia 2004 – 41′

Durante e subito dopo la guerra in Iraq, una troupe ha percorso in automobile seimila chilometri da Chicago a Los Angeles, via Dallas e Las Vegas, raccogliendo per strada interviste sulla guerra. Le risposte, spesso folgoranti, qualche volta violente, indignate, accorate, comunque mai banali, segnalano la radicale polarizzazione del paese fra pro e anti war e ci restituiscono un’immagine aggiornata e inconsueta di quello che l’America è diventata dopo l’undici settembre. Paure, orgoglio ferito, patriottismo, rancore anti-governativo e aspettative si mescolano caoticamente contribuendo a formare l’identikit di un popolo, dei suoi interrogativi, della sua rabbia e della sua crisi.
Il programma alterna, a ritmo sostenuto, le risposte degli intervistati, con la loro forte carica polemica e passionale, a sequenze lampo rubate all’infinito e glorioso panorama geografico e urbanistico americano, i deserti della route 66, la luce dorata della Monument Valley, le periferie e i down town spettrali di tante città del Midwest, il calore infernale di Los Angeles, i grattacieli e le piazze di New York, tutto mischiato a immagini della Guerra.
Menzione speciale al New York International Independent Film Festival.


CALENDARIO PROIEZIONI

TORINO
2 giugno h 21.30
Unione Culturale Franco Antonicelli
Corso Cesare Battisti 4B
info@articolodoc.org

L’UOMO FLESSIBILE


ROMA

2 giugno h 20.00
Cineclub De tour via Urbana 47/A
www.romadocfest.it

L’UOMO FLESSIBILE


MONREALE (PA)

1 giugno h 18.00
ex cinema Imperia via della Repubblica 1
controcampo.monreale@virgilio.it
circolo ARCI di cultura cinematografica

L’UOMO FLESSIBILE


MONCALIERI (TO)

2 giugno h 21.30
KING KONG CASTELLO
piemontemovie@virgilio.it
Comitato “Quale Costituzione”

DIARIO DI UNA SICILIANA RIBELLE


RECANATI

26 maggio/1 giugno h 21.45
Centro Culturale Fonti San Lorenzo
ccfsl@libero.it

A SCUOLA
VIETATO SOSTARE SUL PORTONE

ACQUI TERME (AL)
10 giugno h 19.00
Sala pro loco Ovrano
Democratici di Sinistra Acqui Terme

UNITED WE STAND

CASALE MONFERRATO (AL)
2 giugno h 21.30
Sala incontri Bosco della Cittadella
Inmarciaperlapace/Amici della biblioteca
328 5304867

DIARIO DI UNA SICILIANA RIBELLE

COSTA VESCOVATO (AL)
2 giugno h 21.30
Cooperativa Valli Unite
valli.unite@tin.it

UNITED WE STAND

OVADA (AL)
2 giugno h 21
Sede della Consulta giovanile
Palazzo della Biblioteca p.za Cereseto
caneva.s@comune.ovada.al.it

L’UOMO FLESSIBILE

ROSIGNANO MONFERRATO (AL)
3 giugno h 21.30
Cinema Splendor
comunedirosignano@libero.it

L’UOMO FLESSIBILE

VISONE (AL)
3 giugno h 21.30
Sala Consiliare di Visone
comunevisone@mclink.it

DIARIO DI UNA SICILIANA RIBELLE

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