Momenti di cinema ritrovato
La 20th Century Fox Home Entertainment e la Cristaldi Film, nell’ambito de “Il grande progetto in digitale”, hanno presentato lo scorso primo aprile al cinema San Carlo di Milano la versione restaurata de “I soliti ignoti” di Mario Monicelli (1958) e di “Riso amaro” di Giuseppe De Sanctis (1949). La News Corporation americana prosegue nell’impegno di far rivivere il cinema italiano di qualità attraverso la riedizione su supporto DVD dei grandi classici presenti nella library della Cristaldi Film, uno dei listini più ricchi del nostro cinema.
Nel corso della presentazione, condotta da Carlo Massarini, sono state illustrate le varie fasi del procedimento di restaurazione e rimasterizzazione in digitale delle pellicole. In particolare Gian Maria Donà, amministratore delegato della 20th Century Fox H.E. Italia, Gianni Vittore della “LVR” e Claudia Parilli della “Artech” hanno spiegato come il processo inizia con il lavaggio e la pulizia della pellicola estratta direttamente dalla “pizza” e conservata nella storica carta oleata, cui segue la faticosa ricostruzione dei fotogrammi danneggiati attraverso sofisticati software . Successivamente la versione 35mm viene riportata su nastro magnetico digitale correggendone la luce e la proporzione delle inquadrature per riportarle a quelle dello schermo cinematografico. A livello acustico il materiale viene rielaborato al fine di rendere tridimensionale il suono (normalmente registrato “mono”) dotandolo di una traccia audio composta da sei autoparlanti (cd colonna in audio 5.1) ed eliminando le ridondanze ( encoding ). Infine vengono collegate tutte le componenti elaborate attraverso una fase ”creativa” ( authoring ) in cui viene strutturata la possibilità di accedere ai contenuti speciali del DVD (recensioni, sottotitoli, provini, interviste, …) .
In tutte le fasi del procedimento, ove possibile, i tecnici vengono affiancati dai registi, attori, sceneggiatori e direttori della fotografia. La filosofia che ha ispirato l’intero progetto della Fox è infatti quella di ricostruire meticolosamente l’idea di cinema che c’era dietro alla lavorazione del film e che ne ha orientato le scelte tecniche, rendendo così i protagonisti di allora, consulenti attivi del restauro.
Al cinema San Carlo erano presenti Mario Monicelli, regista de “I soliti ignoti”, Carlo Lizzani sceneggiatore di “Riso amaro” e l’attore Tiberio Murgia. Intervistato da Massarini Monicelli, sicuro e ironico come sempre, ha espresso gratitudine per aver scelto il restauro di un suo film, felice con toscana superstizione che così gli è stata garantita l’eternità. Il regista toscano, mentre sullo schermo scorrevano le recensioni dell’epoca, ha ricordato la diffidenza e “il dileggio” della critica verso “I soliti ignoti” e come la definizione di “commedia all’italiana”, coniata con valenza dispregiativa, abbia accompagnato la sua carriera fino alla “Grande guerra” (1959); ribadendo che “la commedia all’italiana è nata dalla fame, da Boccaccio, dalla commedia dell’arte e, diversamente da quella francese o americana, non ha mai un lieto fine”. Tiberio Murgia, nel film indimenticabile “Ferribotte”, fratello gelosissimo della esordiente Claudia Cardinale, ha raccontato attraverso episodi inediti come in quei giorni la sua vita sia totalmente cambiata. Lizzani, rispondendo a domande sulla realizzazione di “Riso amaro”, ha ironicamente sottolineato come la nomination all’Oscar fu dettata principalmente dalla curiosità degli americani per la “componente esotica” dell’ambientazione nelle risaie, nel solco di una curiosità per l’Italia nata con i primi film neorealisti. Un momento di particolare emozione ha avvolto la sala quando è stata ricordata la grande Silvana Mangano, diciottenne esordiente nel film di De Santis. Lizzani ne ha descritto affettuosamente la fragilità, la timidezza, il suo amore il cinema e il rifiuto per la parte mondana di quel mondo, mentre il nipote dell’attrice nonché promotore della fondazione a lei dedicata, Giovanni Cimino, ha raccontato l’amore/odio che la zia provava verso quel film a cui la legava il ricordo di serate bellissime e divertenti passate con Raf Vallone e Vittorio Gassman ma anche il disagio per l’etichetta di “bomba sexy” che la perseguitò per parecchio tempo. L’evento per noi ha avuto un prologo e un’indimenticabile seguito con l’occasione di incontrare e intervistare vis-à-vis Monicelli, Lizzani e Murgia . [img4]
Abbiamo così cercato di sollecitare la schiettezza del primo, la lucidità del secondo e l’umanità del “sardo più siciliano d’Italia”. Dopo “Nuovo cinema paradiso” di Giuseppe Tornatore, “Sedotta e abbandonata” e “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, quindi, altri due capolavori del nostro cinema restituiti alla bellezza originale e alla memoria delle nuove generazioni. Il progetto della Fox rappresenta un’iniziativa importante, un momento raro per confrontare la nostra incurabile passione per il grande schermo con capolavori girati quando l’Italia era il Cinema e per conoscere da vicino alcuni degli autori di quella stagione irripetibile.
Nel corso del 2003, il progetto proseguirà con il restauro, tra gli altri, di “Salvatore Giuliano” e “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi, “Ogro” e “Kapò” di Gillo Pontecorvo, una serie dedicata a Totò, i primi film di Maurizio Nichetti, quindi… al prossimo appuntamento!
INTERVISTE A MONICELLI, LIZZANI, MURGIA
A cura di Raffaele Elia
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