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Filmmaker doc 7

Allo Spazio Oberdan di Milano dal 27 novembre al 3 dicembre si svolge Filmmaker doc7 il festival internazionale di cinema e video giunto alla sua settima edizione. Il festival nasce con il contributo della Provincia di Milano, che ancora oggi mette a disposizione gli spazi per la sua realizzazione, è supportato tra gli altri anche da comune e Ministero per i beni e le attività culturali, e offre un corposo programma di proiezioni aperte al pubblico, senza alcun costo per gli spettatori.
Quest’anno il festival si articola in quattro sezioni.
La prima è il Concorso internazionale su Lavoro e temi sociali , vinto l’anno scorso da Un bel Ferragosto di Maurizio Iannelli e Michela Guberti, che ha visto quest’anno la partecipazione di 300 lavori da 25 nazioni diverse. Gli otto film selezionati verranno proiettati durante il festival e si contenderanno i 5000 euro del primo premio e i 1250 del secondo e del terzo, assegnati da una giuria dove figurano la scrittrice Anna Balestra e i registi Dario Barone e Piergiorgio Gay. Parlano del lavoro da punti di vista molto differenti, e soprattutto, sempre al confine tra fiction e non fiction, parlano del non-lavoro come problema evidentemente di attualità in più di una parte del mondo. Vedremo De l’autre côté che segue gli avvenimenti legati all’immigrazione lungo il confine tra Messico e Stati uniti, Una femme a Sidi Bel-Abbès su di una donna taxista in Algeria e i suoi clienti, Joutilaat che descrive le vicissitudini quotidiane di tre ragazzi finlandesi disoccupati, Lotta Sporca sullo sciopero degli addetti alle pulizie sui treni italiani che lottano per preservare il posto, Love & Diane che racconta la vita di una madre sopravvissuta al crack tra amore e violenza a New york, Una “metressa” a Grand Ville , intervista carica di ricordi di una ex insegnante elementare in un paesino italiano ormai quasi abbandonato, Zedan-e Zanan – Women’s Prison , l’unico a non essere un documentario che ricostruisce le condizioni di un penitenziario femminile iraniano, Bonanza – En vias de extincion che racconta di una felice famiglia di aristocratici delle baracche in una periferia argentina.
La seconda sezione è il Progetto produttivo Visioni di realtà – Paesaggi Umani che si occupa del finanziamento e della produzione di cortometraggi, quest’anno dai 12 ai 65 minuti, tutti incentrati sull’analisi della realtà milanese e lombarda attraverso storie di fiction e indagini documentaristiche.
Questa iniziativa, che ha già contribuito a lanciare registi come Silvio Soldini (Pane e Tulipani) e Giovanni Maderna (Questo è il Giardino) porterà quest’anno sullo schermo del festival sei lavori, selezionati tra gli oltre 100 progetti. Girati per la maggior parte in digitale (DVcam e MiniDV, solo un Super8) vedremo Impiegati documentario-intervista su quattro donne impiegate , Nice! su di un campionato di basket della comunità filippina, La notte del Leone che racconta il concerto di Bob Marley a S.Siro nel 1980, Ortometraggio che indaga sugli orti di guerra cittadini , I pesi di Pippo su di un culturista rovinato dagli anabolizzanti, Sciopero che racconta di alcuni bambini che si inventano un campo giochi in una vecchia fabbrica.

Vi è poi la sezione Fuori formato che propone una lunga serie di opere poco viste e di particolare interesse, tra cui L’homme sans l’occident , London Orbital , 13 Corti , e Un’ora sola ti vorrei .

L’ultima sezione, Retrospettiva , si svolgerà invece al Cinema Palestrina da 13 al 16 dicembre e con il contributo dell’Ufficio Cinema del comune di Milano riproporrà 6 lungometraggi e 17 episodi della serie televisiva First Person dell’americano Errol Morris.

Un appuntamento importante quindi, che ha già ricevuto molti riconoscimenti e che viene portato avanti dall’Associazione Filmmaker, da 22 anni sul panorama cinematografico italiano, con concorsi , master di cinema, festival.

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