La bambola del cielo
La prolifica coppia formata da Alessandro Barbucci e Barbara Canepa ci stupisce ancora una volta con questa serie di fantascienza di cui sono i principali autori (consigliati e supervisionati dagli immancabili Francesco Artibani e Katja Centomo, che coi primi hanno dato vita a numerosi progetti tra i quali Monster Allergy già recensito in questa sede). Barbucci si è occupato dei disegni e Canepa dei colori, mentre entrambi hanno redatto la storia. Quest’ultima è veramente ben fatta, non relegando al solo comparto grafico il compito di intrigare il lettore.
La trama si sviluppa attorno alla figura della Sky-Doll Noa, una sintombabola di piacere che scoprirà lungo il suo viaggio di essere più speciale di quanto pensi. Sullo sfondo si dipanano le trame secondarie, ma non meno importanti della lotta per la supremazia religiosa portata avanti da Lodovica, la papessa del pianeta Papathea e del viaggio di Jahu e Roy in missione diplomatica per conto della stessa. Il contesto in cui si svolge il racconto è ben descritto, senza cadere nell’eccesso né nella superficialità; si viene spinti alla lettura per trovare chiarimento ai punti più oscuri e agli intrighi e per seguire lo sviluppo dei personaggi, ai quali ci si affeziona fin da subito.
Essendo stata prima pubblicata in Francia (dopo il “divorzio” della coppia dalla Disney Italia), l’opera imposta la composizione della pagina sulle classiche quattro strisce. Il tratto ricorda quello Disney (anche per i personaggi non propriamente umani) ma sfocia nel grottesco, con certe influenze giapponesi; risultando nel complesso molto appropriato e piacevole. Il segno è volutamente a linea chiara perché a dare ombre ed atmosfere pensano gli splendidi colori della Canepa: Ecoline (inchiostri colorati) con successivi interventi al computer. Le tinte dominanti sono i rossi magenta e i verdi scuri (specialmente nei momenti più drammatici), per passare alla solarità di colori come gialli, arancioni e rosa nei tratti più calmi. In questo secondo volume come già dal titolo si presagisce, vi è un uso maggiore dei blu, degli azzurri e dei verdi acquamarina che nelle scene più oniriche divengono più chiari e intensi. Vi sono poi personaggi con tinte caratteristiche, come Lodovica, accompagnata sempre dai rossi che simboleggiano la sua carnalità.
È stato fatto dagli autori anche un accurato studio su forme e metodi di scrittura palesemente pop che ci rimandano immagini molto kitsch, come Noa stessa afferma in una pagina del volume. Ciò però non stona per niente, e anzi svolge bene il compito di farci sentire in un mondo diverso dal nostro. Ogni cultura risplende di fronzoli ed eccessi, come per nascondere il vuoto che si cela dietro alla sua esistenza.
Sky-Doll non è adatto ad una platea di giovanissimi, mentre risulta molto gradevole per un pubblico un po’ più maturo.
Curiosità: oltre che nel lavoro Barbucci e Canepa formano una coppia anche nella vita di tutti i giorni.
A cura di Carlo Beccarelli
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