I videogames sono ormai una realtà della società moderna. Grazie a tutta una serie di fattori legati al miglioramento delle condizioni economiche nei paesi industrializzati, al progressivo sviluppo tecnologico degli ultimi anni e alla sempre maggiore familiarità che ogni singolo individuo sviluppa sin dalla tenera età nei confronti di macchinari e oggettistica hi-tech, essi sono divenuti parte integrante delle nostre attività, delle nostre professioni, delle nostre abitazioni. In una parola, delle nostre vite.

Prendendo spunto da questa riflessione, Bittanti e Canova si pongono una domanda: possibile che un fenomeno così significativo dal punto di vista economico, sociologico e cognitivo, capace di mietere vittime e creare accoliti in tutto il mondo, non sia quasi mai stato oggetto di studio e riflessione da parte dell’elite culturale italiana? Sorprendentemente, la risposta a questa domanda è: sì!

Spinti dal desiderio di colmare questa grave lacuna culturale, i due studiosi hanno quindi deciso di creare la collana Ludologica. L’intento dichiarato è quello di analizzare il fenomeno dei videogames da un punto di vista semiotico, che sia capace di rendere atto dei processi demiurgici che stanno alla base di questo mercato in costante crescita. Per fare questo, si avvalgono dell’aiuto e dell’esperienza di una serie di autori ormai noti agli appassionati del settore, come ad esempio Francesco Alinovi, docente di Game Design alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, o Andrea Babich, grande esperto di retrogaming e autore di numerosi saggi di critica videoludica.

All’interno di un parco giochi così ampio, vasto e diversificato, la dimensione interpretativa scelta dai direttori del progetto è quella legata alla figura del game designer, elemento indispensabile per evidenziare le dinamiche creative che differenziano tra loro i diversi prodotti presenti all’interno di questo vasto corpus.

Ogni singolo volume esamina nel dettaglio una pietra miliare del panorama artistico delle consolle da casa e del pc: veri e propri giochi d’autore, tra i quali possiamo ricordare Age of Empires, dove si analizza il concetto di vita simulata; Ico, la cui interpretazione permette di avanzare significativi parallelismi tra le dinamiche letterarie della favola e quelle della narrazione virtuale; o ancora Metal Gear Solid, gioco che permette un approfondito discorso sul confronto tra il linguaggio cinematografico e quello digitale. Ludologica indaga, interpreta e discute i più grandi videogiochi della storia, presentando un modo nuovo di guardare a questo mondo elettronico, attraverso un approccio che è al tempo stesso accessibile e stimolante. Da Will Wright a Richard Garriott, passando per Hideo Kojima, la collana modella, volume dopo volume, un mosaico di poetiche, generi e personalità autoriali complesso, articolato ed approfondito.

Scopriremo così quali sono le caratteristiche crome ideate da Shigeru Miyamoto per i mondi di Super Mario, oppure quali scelte stilistiche e tecniche da parte di Shinji Mikami hanno reso così terrificante Resident Evil; il tutto mediato da una precisa volontà esplicativa accademica, pensata per rendere atto del notevole processo creativo che sta alla base di alcuni prodotti digitali, che vengono qui elevati al rango di vere e proprie opere d’arte. Un progetto interessante, ben strutturato, arricchito da ricchi riferimenti bibliografici, che ambisce a ricoprire un ruolo fondamentale nello sviluppo in Italia della riflessione critica sui videogames. Effetti collaterali: vi verrà una gran voglia di accendere la vostra consolle!

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A cura di Simone Penati
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