Super: Supernormal
Un altro inutile remake americano? No. Super non lo è. Ma cosa non è? Non è inutile e tanto meno non è un remake. Già, il confronto con il precedente Kick-Ass non può essere evitato. Ma analizziamo con calma entrambe le opere. Il film di Matthew Vaughn uscito nelle sale l’anno scorso, prendeva le mosse da un fumetto ideato e realizzato nel 2008. Un fumetto che aveva alla base un’impronta profondamente realista che il film negli ultimi venti minuti ribalta completamente.
Super invece nasce da un’idea del suo regista James Gunn nel 2003 ed solo per motivi produttivi è stato realizzato oggi. Super inoltre sorpassa, cinematograficamente parlando, il suo pseudo ispiratore. Gunn riesce a tratteggiare la psicologia dei suoi personaggi molto meglio di Vaughn, rendendoli ancora più “fumettosi”. Super non è un blockbuster e non lo vuole affatto essere. E’ un film indipendente che non parla di adolescenti nerd, ma di uomini adulti sull’orlo di una crisi e alla ricerca di una via d’uscita: chi ci proverà con la droga e chi con la lotta al crimine. Altra arma vincente che qualifica ulteriormente la pellicola è la performance di un cast (con nomi di alto richiamo come Ellen Page, Kevin Bacon e Liv Tyler) in cui spicca tra tutti la perfetta recitazione del protagonista Rainn Wilson. Il film presenta però anche diversi difetti, dettati soprattutto da una sceneggiatura poco calibrata e un po’ sbrigativa, soprattutto per quanto riguarda alcune scelte narrative. Il rischio di covare un progetto così a lungo e così bramosamente è proprio quello di non riuscire più ad analizzarlo con sguardo critico e distaccato, e purtroppo è quello che è successo a Super e al suo creatore James Gunn.
Sicuramente un progetto interessante, non del tutto riuscito ma ingiustamente passato in secondo piano, che avrebbe meritato decisamente più attenzione.
Curiosità
Il film è stato presentato alla ventottesima edizione del Torino Film Festival.
A cura di Simone Soranna
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