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Intervista a Stefano Accorsi, Valentina Cervi e Stefano Mordini

Di ritorno dalla presentazione alla Mostra del cinema di Berlino per promuovere l’uscita nelle sale italiane del film Provincia Meccanica, si è tenuta una conferenza stampa all’Hotel Sitea di Torino che mi ha a permesso di rivolgere alcune domande ai due interpreti del film Stefano Accorsi e Valentina Cervi e al regista dell’opera Stefano Mordini, al suo esordio con un lungometraggio di finzione.

Stefano Mordini

Quali sono stati i modelli ai quali ti sei ispirato per realizzare l’opera?

Se devo pensare ad altri registi dico sicuramente Cassavetes, ed in particolare a film come Mariti, Volti e Loves Streams, opere che hanno analizzato la tematica della famiglia e le problematiche insite nelle relazioni.

Come ti sei trovato a lavorare con due attori così famosi e preparati?

Per questa domanda vorrei citare Abel Ferrara che in Occhi di Serpente fa dire all’Harvey Keitel regista alla attrice Madonna: «Non restituirmi la stessa merda che ti do!». Stefano e Valentina non mi hanno restituito la stessa merda, mi hanno regalato due grandi interpretazioni, ma non solo, il flusso di emozioni che mi trasmettevano andava al di là dei ciak e durava tutta la giornata.


Stefano Accorsi

Cosa ci puoi dire della tua partecipazione al progetto?

Stefano Mordini mi ha fatto leggere la sceneggiatura e subito la storia mi ha affascinato e colpito. Non penso che un attore famoso debba rifiutare a priori di lavorare nelle opere prime, anzi trovo molto stimolante e giusto che un giovane regista abbia la possibilità di confrontarsi da subito con un pubblico vasto, penso ci voglia molto coraggio a mettersi in gioco come ha fatto Stefano (ndr Mordini).

Come giudichi il tuo personaggio, cosa ti ha affascinato di più di lui?

Non voglio giudicarlo, l’ho molto amato sin dal primo momento. Nonostante possa essere considerato un emarginato, Mario è felice e appagato della sua vita, e questa è una dote che pochi hanno. Mi ha molto colpito la sua semplicità, mi ricorda alcuni miei compagni della scuola elementare; bastava guardarli un attimo per capire che erano diversi da me.

Valentina Cervi

Come ti sei trovata a lavorare con Stefano Mordini?

Stefano è stato molto bravo a costruire una rete precisa nella quale far muovere i personaggi del film, lasciandoci entrare nel ruolo e aiutandoci a comprendere le difficoltà vissute da questa famiglia.

Il cinema quanto ti cambia la vita?

In questo film mi ha aiutato molto a comprendere alcune sfumature della figura femminile sulle quali non avevo mai riflettuto prima. Il cinema, però, più che attraverso la recitazione, mi regala emozioni grazie alla gente che conosco e con cui mi trovo a lavorare.

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