Il «mojo» dell’ordinary hero
Tratto dal fumetto di Bryan Lee O’Malley – articolato in sei serie, che il film abilmente riassume in un unico episodio – Scott Pilgrim vs the World è, come dice l’interprete principale Michael, Cera, «un film difficile da vendere». Dev’essere questo il motivo per il quale in Italia ha avuto una distribuzione improbabile (una sola settimana, e solo di pomeriggio), nonostante il favore della critica. Si tratta in effetti di un film di nicchia, che bisogna avere il coraggio di scoprire: solo allora tutta la sua prorompente vitalità, che mischia action e romance, comics e teen-movie, contagerà lo spettatore, che rimarrà rapito dalla mitica battaglia dell’eroe contro la “League of Evil-Exes” – vale a dire la banda dei sette ex dell’amata di Scott, Ramona Flower, uniti per amministrare la sua vita sentimentale – fino allo scontro finale. Il lungometraggio è diretto dall’habitué del genere comico-demenziale Edgar Wright (suoi Hot Fuzz e L’alba dei morti dementi), che riesce a contaminare il genere del “coming-of-age movie” con il fumetto da cui prende spunto, propinandoci un impasto ben amalgamato di computer graphics e di video, di vita reale e di dimensione parallela, che si costruisce attraverso i sogni, gli stereotipi sociali all’iperbole (sul mondo dello spettacolo, sulle fisse dei vegeteriani, sui rapporti gay e lesbo, sulla bissessualità ecc.), le regole tipiche dell’arcade game (quello delle sale giochi, in cui si deve inserire il “coin” per giocare) e la cultura pop. Il risultato finale è una pellicola unica nel suo genere, ritmata, divertente, in cui il geek di turno svela al mondo le sue abilità e conquista definitivamente il suo «mojo»: la fiducia in sé stesso e il sex-appeal che non si traducono nell’apparenza (quella dell’attore protagonista), ma nella sostanza.
Il film brilla anche grazie alle apparizioni di attori che siamo abituati a vedere in altre vesti e che qui invece la mettono sul ridere, acconsentendo a un trucco e parrucco stravagante e comico e interpretando antagonisti ciascuno con le proprie idiosincrasie e punti deboli, talloni d’Achille in versione techno-pop (vedi Chris Evans – futuro Capitan America – nella parte dell’attore skateboarder Lucas Lee e l’unica ex donna di Ramona, Roxanne “Roxy” Richter). La musica è un’altra grande protagonista della storia, dal punto di vista non solo extradiegetico, ma anche funzionale allo sviluppo della trama attraverso le gare musicali tra band. Su una colonna sonora scandita, tra gli altri, dalla musica di Beck, T-Rex e Rolling Stones, per citare i più noti, si incastra alla perfezione il garage rock dei Sex Bob-Omb, il mediocre trio di cui il nostro Scott è bassista, e il punk-rock della band della ex-fiamma di Pilgrim, The Clash at Demonhead. Altra parte integrante della pellicola è indubbiamente il videogame con le sue regole, che il film traduce a suon di grafiche, split-screen, quadri del fumetto originale stile storyboard, visualizzazione al bordo dello schermo di bonus e vite e tintinnio di gettoni vinti al termine della partita/battaglia contro ciascun “evil ex”. Michael Cera batte i suoi avversari e sconfigge con questo film anche la sua dolce metà in Juno (Jason Reitman, 2007), Ellen Page, rubandole finalmente la scena in un film che sembra cucito addosso a lui – o che comunque acquista quel tocco di freschezza e genuinità proprio grazie al suo look di arruffato adolescente diafano che fa simpatia e tenerezza.
Scott Pilgrim vs. the World chiede allo spettatore (il cui target è certamente quello dei giovani) di far cadere ogni giudizio precostituito. E lo spettatore lo amerà, perchè è un film divertente, originale, per nulla banale o stupido. Tanto più che rappresenta un compendio della vita dei nostri giorni in forma di allegoria-pop.
Curiosità
Il fumetto di Bryan Lee O’Malley, di cui il film è un adattamento, si compone di sei capitoli, di cui l’ultimo è stato pubblicato dopo l’uscita della pellicola. O’Malley e il regista Wright hanno lavorato a stretto contatto per potere portare a termine entrambe i progetti
A cura di Valentina Vantellini
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