Salt(i) tra camion in corsa
Chi pensava che con la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda sarebbero finiti i film di spionaggio che contrapponevano spie americane e russe, viene oggi decisamente smentito dall’uscita di Salt (oltre che a una serie di concomitanti fatti di cronaca). La trama del nuovo film di Phillip Noyce, già autore di piccoli classici del genere come Giochi di potere (1992) e Il santo (1997), sembra infatti non molto distante da un tipico 007 movie dell’epoca Connery: in questo caso però non si arriva dalla Russia con amore, ma con l’obiettivo di fare un clamoroso attentato terroristico.
La prima parte del film è davvero convincente. Noyce sfrutta infatti il soggetto di un maestro come Brian Helgeland (L.A. Confidential, Mystic River), coadiuvato dalla freschezza di Kurt Wimmer, già autore e regista del sorprendente Equilibrium, per continuare a spiazzare lo spettatore. Chi è Salt? Un agente della CIA? Una spia russa? Per trenta minuti il punto di vista continua a cambiare, i buoni diventano i cattivi e viceversa. Il tutto funziona davvero bene, perché il ritmo è altissimo e le scene si susseguono senza sosta una dietro l’altra. Poi però il film vira verso uno spy movie più classico, con lunghissimi inseguimenti, cazzottate coreografiche e impensabili salti da un camion all’altro in corsa. Manca però quella compattezza narrativa che ha caratterizzato ad esempio la saga di Jason Bourne. In più, ancora, di tanto in tanto avvengono altri colpi di scena per modificare le carte in tavola, ma a differenza di quelli all’inizio del film, hanno poco senso, e non si capisce assolutamente perché accadano alcune cose.
Rimane l’interpretazione di Angelina Jolie, attorno alla quale si costruisce tutto il film. La sua fisicità la rende una delle poche attrici hollywoodiane (con lei Milla Jovovich, Jessica Biel e poche altre) a riuscire ad essere sensuale anche mentre si prende a pugni con un palestrato sovietico. Per questo motivo, due ottimi attori come Liev Schreiber e Chiwetel Ejiofor finiscono per rimanere nell’ombra, quando probabilmente avrebbero potuto dare più spessore all’intero film. Ma è un po’ questo Salt: un’occasione sfruttata solo a metà, perché in fondo, chi fosse davvero Salt, forse non lo sapeva nemmeno Phillip Noyce.
Curiosità
Inizialmente Salt doveva essere un uomo, interpretato da Tom Cruise, che però poi si è tirato indietro dal progetto ritenendo il suo personaggio troppo simile a quello già interpretato in Mission Impossible.
A cura di Alberto Brumana
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