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Corti Estranei – Intervista a Michelangelo Frammartino

Michelangelo Frammartino (a sinistra)Michelangelo Frammartino (Milano, 1968). Ha studiato architettura al Politecnico di Milano. Nel ’92 ha realizzato il suo primo cortometraggio. In seguito ha girato diversi corti che hanno partecipato a festival italiani (Tracce presentato a Bellaria nel ’95). Dal ’96 lavora sia come aiuto regista che come scenografo per film e videoclip di produzioni indipendenti. Nel ’97 si diploma in regia presso la Scuola del Cinema di Milano con il film saggio L’occhio e lo spirito. Fra i lavori più importanti: i mediometraggi Bibim e Scappa Valentina che partecipa in concorso a Bellaria 2001, Milano Film Festival, Visioni Italiane, il cortometraggio Io non posso entrare che vince a Bellaria il Concorso 150. Il dono, il suo primo lungometraggio, gli è valso il premio Duel 2004 e il primo premio del Festival del Cinema indipendente di Foggia 2004.

Come hai trovato la qualità dei corti in gara?

C’è un’ottima qualità della confezione, che è consentita anche dai mezzi tecnologici. E poi mi sembra che tutti raggiungano facilmente una certa competenza tecnica. A livello di montaggio, ad esempio, si trovano delle raffinatezze che magari fino a qualche anno fa non c’erano. Non esiste più l’analfabeta del linguaggio audiovisivo.

Come consideri il panorama cinematografico emergente milanese? Quanto questa manifestazione ne rispecchia una più generale?

C’era moltissimo materiale della Scuola Civica di Cinema che anch’io ho fatto qualche anno fa, quindi c’erano molti lavori di persone che conosco, poi c’erano lavori già visti a Filmaker. Quindi penso che rispecchi bene la realtà cinematografica milanese.

Che differenza hai trovato tra Milano e le altre città rispetto a progetti di questo tipo?

So che, ad esempio, in Piemonte c’è una film commsion che organizza moltissime cose, e poi lì c’è un festival tra i più importanti d’Italia, il Torino Film Festival. Torino è una città molto vivace dal punto di vista cinematografico, ha prodotto ad esempio personaggi come Gaglianone.

Come consideri il ruolo delle istituzioni nella promozione di un evento di questo tipo?

Io sono cresciuto a Milano come filmaker e non mi sono mai accorto, nel bene e nel male, della presenze delle istituzioni. Mi capita di partecipare a festival che sono organizzati dalla provincia o dalla regione, ad esempio il festival di Foggia.

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