Attratto da chi
In tempi come i nostri in cui il politicamente corretto sembra particolarmente amato dal cinema, l’aitante Luca Argentero si misura con il ruolo di un politico omosessuale (Piero), militante attivo per i diritti gay sulla scia del modello (ben più illustre) di Sean Penn in Milk. C’è però una moderna Eva (una Gerini che qui veste i panni di Adele, una candidata estremista di centrodestra con il pallino della famiglia tradizionalmente intesa) ad attentare alla fedeltà dell’uomo alle proprie idee, alla propria identità sessuale e al compagno di una vita, Remo.
Il classico triangolo amoroso è quindi diverso dal consueto, nonostante la presenza dei medesimi ingredienti che risultano però invertiti d’ordine (lui, lui e l’altra). A creare scompiglio nella collaudata unione tra Piero e Remo sarà infatti nientepocodimeno che la paladina della sacra famiglia tradizionale. Ciò che colpisce è che la diversità, l’omosessualità appare così naturale e socialmente accettata che paradossalmente (ed è questo uno degli spunti comici più divertenti) è l’eterosessualità a dover essere nascosta e a sembrare assurda. Neanche davanti all’evidenza Remo e il padre di Piero metteranno in dubbio l’ormai pienamente accettata omosessualità del protagonista e Adele, incredula, scoprirà di essere un’amante al di sopra di ogni sospetto. E si sa che il tradimento troppo facile alla lunga stufa.
Il film non sembra cadere nelle insidiose trappole dei luoghi comuni e tratta il tema della diversità sessuale con gran delicatezza, prospettando un’auspicabile società in cui convincere una “bacchettona” come Adele ad accettare l’omosessualità non sia una mission impossible. La rappresentazione di una società in cui un padre, ferreo tradizionalista, arriva a lottare e a manifestare a fianco del figlio omosessuale lascia ben sperare in un futuro meno complicato per tutte le coppie gay. Pur affrontando temi importanti e attuali (come il riconoscimento legale dei Dico e l’evoluzione moderna del concetto di famiglia), Diverso da chi?, opera prima di Umberto Carteni mantiene un ritmo e un tono da commedia brillante, grazie a una sceneggiatura ben scritta e ad un cast in splendida forma. E’ proprio il caso di dire, parafrasando Povia, “Luca era gay, è stato con lei ed è di nuovo gay”.
A cura di Caterina Danizio
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