La riscossa intellettuale di un’ape
Troppo intellettuale per un bambino, troppo poco arguto per un adulto. Il film d’animazione del Natale 2007, Bee Movie, diretto da Steve Hickner ma scritto e interpretato (nella versione originale) dal comico americano Jerry Seinfeld, riporta sul grande schermo la tipologia di comicità da salotto radical chic-intellettuale newyorkese, ovvero la chiacchiera disimpegnata, critica sugli aspetti più futili della società, ma difficilmente sovversiva o in qualche modo pericolosa. E purtroppo, neanche esilarante.
L’apetta (anzi, il fuco) Barry, intenzionata fortemente a ribellarsi alle severe leggi dell’infaticabile alveare, abnegato alla propria funzione di produttore di miele, evade dal proprio mondo, infrange ogni regola e si svela ad una fioraia, con cui instaura un rapporto tanto intimo da mettere in discussione la vita sentimentale della ragazza. Sconvolto nel vedere la faccia di Ray Liotta sulle etichette di una marca di miele, intenta una vera e propria causa legale, con tanto di giuria ed avvocati panciuti.
Il confronto tra il mondo degli insetti e quello degli umani, sullo sfondo sotteso della lotta di classe, è presentato nei termini di un’avvilente similitudine, tra ponti fatti di nevrosi condivise, veramente poco stimolanti al sogno ed alle peripezie fantastiche a cui almeno il film d’animazione dovrebbe naturalmente portare.
Tra l’altro, la reale rappresentazione del mondo delle api è per di più errata: tutte le attività compiute in natura dalle femmine sono qui attribuite ai maschi, negando quindi una chiave di confronto su cui poter lavorare e certamente più divertente.
Nel complesso, visto comunque il risultato, buono ma non strabiliante, da un punto di vista grafico, il film strappa più di una risata, soprattutto all’utenza adulta che coglie spunti di satira sociale più o meno graffiante.
Il sogno, invece, sembra quasi interrotto da una visione troppo cinica che non fa decollare né lo spirito burlesco e infantile, meglio riuscito in grandi successi dell’animazione come Alla ricerca di Nemo, né quello veramente e profondamente sarcastico come invece è capitata quest’anno nel lungometraggio I Simpson .
A cura di Daniela Scotto
in sala ::