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Se le lasci, ti uccidono

Se le lasci, ti uccidono

Quante commedie per teenager ambientate nei licei americani abbiamo visto? Ce n’è per tutti i gusti, dai classici anni Ottanta scritte da John Hughes come Bella in rosa (Pretty in Pink, Howard Deutch, 1986) e Breakfast Club (id., John Hughes, 1985), agli esempi più estremi come il troppo spesso dimenicato Voglia di vincere (Teen Wolf, Rod Daniel, 1985), con Micheal J Fox nei panni di un lupo mannaro giocatore di basket, agli esempi più recenti come American Pie (id., Paul Weitz, 1999) o Mean Girls (id., Mark Waters, 2004). Il mio ragazzo è un bastardo, il cui titolo originale è John Tucker Must Die, si inserisce direttamente in questo filone.

Non lo fa nella maniera più originale possibile, non mostra niente di nuovo, non sorprende, ma in fondo neanche delude. Il racconto delle tre giovani ragazzine che vogliono farla pagare al bellone della scuola per averle ingannate è divertente. D’altronde quale donna non ha avuto il suo John Tucker personale? Lui è il ragazzo più bello della scuola, che sfrutta la sua popolarità per fare quello che gli pare: uscire con più ragazze e prendere in giro i loro sentimenti. Insomma, quello che durante l’adolescenza le metteva in ridicolo, le usava e spifferava in giro dettagli piccanti, veri o presunti che fossero. Facile dunque immedesimarsi in questa banale storia, con piccoli risvolti piccanti, ma tendenzialmente leggera e stupidina.
Non solo per la vendetta, ma anche perché, come sempre accade nel genere teen, il vero tema è quello dell’accettazione: cos’è che un adolescente medio vuole più di ogni altra cosa? È essere accettato dagli altri. Kate, la protagonista, si è sempre sentita invisibile, ma grazie alla sua partecipazione alla vendetta nei confronti di John Tucker diventerà popolare e tutti si ricorderanno il suo nome. Questo è il suo scopo, ma a che prezzo? Forse la perdita della propria identità, il ferire i sentimenti altrui, perdere di vista i propri obiettivi? Quante volte una commedia adolescenziale americana ha affrontato questi dicorsi?

La regista Betty Thomas, l’indimeticata Lucy della serie cult Hill Street giorno e notte, ci va però con la mano leggera e alla fine porta a casa il risultato, confezionando un filmetto adatto alla generazione di Mtv senza essere mai eccessivamente volgare e giocandosi bene la carta del cast. Le facce sono tutte giuste, a partire dal bellissimo Jesse Metcalfe, il giardiniere della signora Solis di Desperate Housewives, e le quattro giovani e belle protagoniste tra cui la stellina nascente Brittany Snow e la pop star Ashanti.
Insomma, un perfetto lunedì sera di Italia Uno pre-Lucignolo.

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