Sono pazzi questi barbari
Le vicende di Asterix compiono la vendetta della Finzione sulla Storia. Ultimo villaggio celtico sopravvissuto all’assedio romano, nelle avventure inventate da René Goscinny e Albert Uderzo i Galli avranno sempre la meglio sui Romani, in un tempo indefinito e congelato che permette di dimenticare ciò che la storia ha inesorabilmente scritto, cancella l’ineluttabilità della fine e si ripete in un eterno presente. Per questo i fumetti di Asterix sono una riflessione politica sui vincitori e i vinti. La storia è scritta dai vincitori, ai vinti resta la consolazione della finzione e delle storie possibili. E chi altri, se non dei francesi, avrebbero potuto trovare un finale alternativo a un periodo della storia in cui la grandeur française era così lontana?
Già dal titolo, Asterix e i Vichinghi scompagina le consuete relazioni fra i protagonisti e i loro nemici. Qui i Romani restano confinati nel loro villaggio, semplici fantocci da terrorizzare per puro diletto, e la categoria di nemici mal si addice ai sanguinari Vichinghi giunti dal mare del Nord. Baffi all’ingiù, sfrenata passione per la carne e per le risse e modi di fare ben lontani dal galateo: gusti musicali a parte, Vichinghi e Galli si somigliano sotto molto aspetti e non ci si stupisce che fra i due popoli scocchi una scintilla di simpatia. La storia stessa li vedrà fronteggiare lo stesso nemico, seppure in epoche diverse. E poi stiamo parlando in entrambi i casi di Barbari con la B maiuscola.
Se il nemico non è esterno, allora si aggira fra i Barbari stessi, nascosto come amico. Il conflitto non è politico ma generazionale: fra i Galli un ragazzo lotta contro la stupidità di persone che coltivano l’idolo della bruta forza fisica (la leggendaria pozione di Panoramix serve a infondere forza fisica, non astuzia o intelligenza); fra i Vichinghi una giovane cerca di ribellarsi all’assurdo principio per cui la donna non può decidere della propria sorte ma deve obbedire a chi è fisicamente più dotato. I due poli in opposizione sono Marte e Venere, guerra e amore, violenza e intelligenza (del cuore e della mente). Goudrix e Abba passano all’età adulta non perché sono diventati dei valorosi guerrieri, ma degli amanti appassionati. Le nuove generazioni riescono a insegnare che è possibile ragionare con il cervello funzionante e il cuore in mano. Scontro di civiltà (o di inciviltà, a seconda dei punti di vista)? No, semplicemente civiltà.
A cura di Fabia Abati
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