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Letto diviso ma tetto condiviso

Letto diviso ma tetto condiviso

Commedia dell’inganno più che commedia dell’amore, nella quale la coppia scoppia, si rincorre e si vendica, ma poi si ferma a pensare. Anche se divertente, The Break-up, del regista di Abbasso l’amore (Down with love, 2003), Peyton Reed, sceneggiato e prodotto da Vincent Vaughn, lascia spesso la bocca amara e piena di sorprese, non sempre azzeccando l’alternanza di comicità e realismo.

Lo sguardo di Reed è concentrato ancora una volta sull’amore, e sulle dinamiche che portano alla costruzione e alla distruzione del rapporto di coppia. Una prima impressione più semplicistica porta a pensare che Reed trovi nella vendetta, nella ripicca, nell’astuzia del linguaggio e negli ammiccamenti, le vere forme di soddisfazione / salvezza dalla relazione sentimentale. Come accadeva in Abbasso l’amore, dove Catcher Block (Ewan Mc Gregor) prima disprezzava, poi implorava Barbara Novak (Rene Zellweger), e viceversa, anche qui le cose seguono questo ordine. Gary e Brooke non vanno più d’accordo, faticano a vivere insieme, si lasciano ma non lasciano la propria casa. Inizia così la battaglia dei sessi nella quale la coppia sfodera colpi bassi, strategie raffinate, tattiche grossolane e le immancabili alleanze con parenti e amici per sconfiggere il diretto avversario. Il gioco funziona, si ride anche di gusto, ma sul più bello tutto si blocca. Reed contamina la commedia con un pungente realismo che blocca gli entusiasmi dei personaggi e dello spettatore. Cambia il registro e il tono si fa più serio perché la coppia si mette a pensare. Non più a quale stratagemma possa punzecchiare l’altro, ma al futuro, al cambiamento. La coppia non si rincorre più, si allontana e guarda avanti.

Il film è in sostanza una sintesi delle diverse declinazioni dell’amore: la contrapposizione comicità / realismo-cinismo; l’uomo e la donna stereotipati, ma con simpatia; le confessioni e gli sfoghi con gli amici e non più con gli psicologi; l’ambiguità. E proprio quest’ultima lascia perplessi perché assume i tratti di un’ambiguità anche formale. Comicità rarefatta o gag malriuscite e poco cercate? A carte scoperte si rimane completamente in bilico tra sorrisi leggeri e cinismo spensierato e la vera impressione è che osando di più il risultato sarebbe stato diverso e più convincente, più amaro o più tenero. Senza contare, poi, che i colori e le musiche di Abbasso l’amore sono solo un ricordo. Verrebbe da dire che questa è più un’anticommedia che una commedia (con l’inganno).

Curiosità
Vince Vaughn, già produttore della commedia gialla Made (id., Jon Favreau, 2001) con Jon Favreau, è qui nella triplice veste di attore, sceneggiatore e produttore. The Break-up è il primo film della sua nuova società, la Wild West Picture Show Productions.

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