Vibrazioni di vite
Onde è un film che trasuda disagio e sofferenza: i protagonisti Luca e Francesca sono due personaggi che arrancano nella realtà che li circonda, in bilico tra paure, insicurezze, sogni e brevi istanti di intensa e complice pacificazione.
La vita accade attorno a loro, si agita convulsa, in un ritmo sempre frenetico e straniante: suoni, vibrazioni, rumori, luci fredde e accecanti, architetture che svettano in verticalità irraggiungibili: la realtà può facilmente allontanare l’essere umano, semplice e insignificante figura, e condannare a un’irreversibile esclusione chi non sa vincere la fragilità e l’inadeguatezza.
La narrazione in Onde si nutre attraverso un particolare processo di accumulazione, ovvero si compone di frammenti fatti della materia impalpabile della suggestione, delle emozioni, dell’incanto prodotto dal puro mostrare che non si propone e non ha bisogno di dimostrare le proprie tesi.
L’intenzione dell’autore è quella di fermare e far sostare lo sguardo su esistenze minime, ma tutt’altro che minori. La macchina da presa cattura con i primi piani i turbamenti dei protagonisti e con panoramiche, campi medi e lunghi la vorticosa e sfuggente realtà, tra tempi della contemplazione e accelerazioni narrative improvvise. Si percepisce così la densità e la profondità delle atmosfere, naturalmente cariche di significati, create dall’interagire dei due protagonisti, anime lontane, loro malgrado, dalla normalità.
Fei dirige procedendo per sottrazione – ricordando il cinema di Antonioni per i temi e lo stile adottato – nei dialoghi sono i lunghi silenzi a parlare, i volti rivelano i moti interiori dei protagonisti, le incertezze e le speranze, le ansie ma anche le piccole consolazioni che, per brevi istanti, soccorrono le loro inquiete anime.
Nonostante il disagio inevitabile, Luca ha trovato un suo coraggioso equilibrio nella cecità, seppur instabile e decisamente faticoso da mantenere ogni giorno, proprio perché sempre soggetto al pericolo di chi vuole strumentalizzare la diversità, per il semplice gusto di sperimentare l’inusitato.
Al contrario, la voglia che segna il volto di Francesca ha paralizzato il suo rapporto con gli altri, i suoi occhi denunciano diffidenza, timore, inquietudine. Una condizione difficile da risolvere per chi non si sente accettata, ma in primo luogo non sa accettarsi, non sa vedere oltre la propria immagine. Francesca si rifugia infatti in chi non può guardarla e quindi giudicarla, Luca appunto, ogni volta terrorizzata che le intrusioni esterne possano minacciare il piccolo limbo che il suo rapporto con il ragazzo rappresenta per lei e svelare il segreto taciuto.
Ma se manca il coraggio di vivere essendo semplicemente se stessi, si rischia di barattare una possibile felicità con il sogno, dolce e temporanea evasione dalla realtà, che rimarrà, per sempre, soltanto soffocante sopravvivenza.
Curiosità
Il film è stato selezionato a undici festival internazionali. Francesco Fei ha realizzato negli anni ottanta alcuni cortometraggi premiati a vari festival italiani. Nel campo dei video musicali ha firmato numerosi clip con alcuni dei più importanti musicisti italiani: Battiato, Ligabue, Litfiba, Consoli, Negrita.
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