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Per esorcizzare la paura

Per esorcizzare la paura

Quando un film riesce, alla terza edizione, a essere ancora una miniera d’oro per i suoi autori e produttori, il quarto episodio è un obbligo. La saga di Scary Movie è ormai diventata una sorta di rassegna cinematografica annuale, un’antologia del meglio della stagione strapazzato in modo irriverente e riconfezionato per il diletto degli appasionati.
Autorevole riconoscimento entrare a far parte della selezione, concesso solo a quei film che hanno raggiunto tutti, anche chi non li ha visti. Tormentoni insomma.
Tra gli ammessi quest’anno ritroviamo i celebri cow-boy gay in chiave afro-rapper, l’oscar Million dollar baby (id., Clint Eastwood, 2004) come tragicomica origine dei mali del mondo e una sodomitica versione di Saw l’enigmista (Saw, James Wan, 2004). Vincitori a pari merito The grudge (id., Takashi Shimizu, 2004) e La guerra dei mondi (War of the worlds, Steven Spielberg, 2005), sui quali si articola la trama fantascientifica della quarta edizione.

Chiave del successo del film è anche l’infornata di vip e comparse di tutto rispetto, anche se regolate al target dello spettatore medio americano. Tra i più importanti Shaquille O’Neal, Carmen Electra e una folta delegazione di rapper tra cui Fabolous e Lil’Jon.
La stessa alchimia, per capirsi, sperimentata ogni anno in Italia dai nostri Vanzina o Neri Parenti.
Alcuni di questi volti, come Charlie Sheen, sono capaci di suscitare ilarità alla semplice comparsa sullo schermo. Ma il marchio del cinema trash per eccellenza è il granitico Leslie Nielsen che, per la seconda volta dopo Hot shots (id., Jim Abrahams, 1991), si ritrova nel ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America.
A dargli man forte questa volta le gesta tragicomiche del vero presidente immortalate da Michael Moore nel suo Fahrenheit 9/11 (id., 2004). L’attore in questo caso ci mette il volto, ma le immagini evocate di Bush con lo sguardo assente di fronte a un libro illustrato sono drammaticamente autentiche. La seria impassibilità di Leslie Nielsen anche nelle situazioni più assurde lo rendono un comico ineguagliabile e ne fanno un presidente anche più credibile dell’originale. Meglio riderci sopra.

La parodia di un Tom Cruise sbeffeggiato da tutte le angolazioni da Craig Bierko è la novità di quest’anno, a fianco dell’intramontabile Anna Faris nei panni di Cindy Campbell. Vincente la scelta di affidarsi a una sperimentata commedia dell’equivoco che muove le proprie scene soprattutto dalle più celebri immagini horror dell’anno. Il pubblico ha evidentemente necessità di esorcizzare le più angoscianti paure, ridicolizzando le sue rappresentazioni. Solo in questa chiave molti horror diventano approcciabili come un qualsiasi genere di fiction.
Eccezion fatta per alcune colpevoli cadute di stile, specialmente nel finale, non si può che sfidare a volto scoperto il politicamente corretto e inneggiare a Scary Movie 4 come a un film di grande successo. Resta da sperare che “il quarto e ultimo episodio della trilogia” come scritto nella locandina, abbia un seguito l’anno prossimo: le nomination per i nuovi film da maltrattare sono già aperte.

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