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Paura al college

Paura al college


Chi ha paura del lupo cattivo? Questa poteva essere la pedissequa traduzione del titolo di una pellicola che è preferibile consumarsi solo in mancanza di qualche cosa di meglio, a causa della scarsa vena ideativa del team di sceneggiatori che hanno palesemente tratto spunto dal nemmeno troppo recente successo Urban Legend (id., Jamie Blanks, 1998).

Pare che recentemente Hollywood si sia ricordata della sua più che ventennale esperienza nel cinema splatter e thriller, generi che hanno sempre fruttato nel passato successi al botteghino di (in)dubbio valore artistico. Questa primissima uscita del regista Jeff Wadlow (qui anche nelle vesti di co-sceneggiatore) va però annoverata fra le uscite meno gratificanti, e gratificabili, di tale genere nonché come un’idea mal sfruttata che avrebbe potuto permettere allo stesso Wadlow di debuttare con un piccolo gioiello.

La trama in conclusione risulta debole, frammentaria, concentrata nella creazione di colpi di scena stanchi, prevedibili e usurati. Al tempo stesso la regia è ben poco interessata alla creazione di un’aura di terrore che attraversa il film, ma si disinteressa velocemente all’intreccio, dando il via a situazioni slegate tra loro e montate come un’accozzaglia di idee che se meglio sfruttate avrebbero potuto dare vita a un’originale commistione di generi, riunendo nel medesimo intreccio sia il thrilling che il film di orrore. Invece il film alla fine si contraddistingue solamente per un finale rocambolesco e un manipolo di attori, tutti giovani e sconosciuti, fra i quali spicca Jon Bon Jovi, cantante prestato occasionalmente al cinema che non riesce a rendersi credibile nel ruolo di professore di giornalismo eccessivamente stereotipato come gli studenti del liceo.

Nell’insieme quindi un film da archiviare fra le pellicole per adolescenti, in attesa di qualcosa di decisamente meglio.

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