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A Milano una commedia d’amore garbata e divertente

A Milano una commedia d’amore garbata e divertente

Era da tempo che non si vedeva sul grande schermo Milano, la Milano di oggi poco utilizzata dal cinema ma che aspira a internazionalizzarsi e a essere una grande metropoli.
E in questa città, mostrata da Luca Lucini come è veramente, grigia e fredda, ma allo stesso tempo dinamica e vivace, si intrecciano le storie di amicizia e gli equivoci d’amore di quattro trentenni.
Francesca Inaudi è Lucia, creativa per un’agenzia di pubblicità, maschile nel look e piuttosto riservata, amica fin dall’infanzia di Giulia (Gabriella Pession), arredatrice, più briosa e allegra. Giulia ha un fidanzato avvocato, Paolo, che tra due mesi sposerà, del quale però è da anni segretamente innamorata Lucia. E in fondo anche lui si sente attratto da Lucia, ma tentenna nel prendere una decisione. Entra a questo punto in scena Riccardo Scamarcio che, nei panni del bello ma squattrinato attore Antonio, istruito a dovere perché sia il ragazzo perfetto di Giulia, gioca a fare il seduttore.

Fin dalle prime scene si intuisce già come il film potrà andare a finire, ma L’uomo perfetto risulta comunque un film simpatico e gustoso. Tra sorprese, colpi di scena, trovate divertenti e altre più prevedibili, si srotola comunque una commedia piacevole, con buon ritmo e ben recitata.
Tutti gli attori, dai protagonisti ai caratteristi (si veda Giuseppe Battiston, Pane e tulipani e Agata e la tempesta – entrambi di Silvio Soldini, 1999 e 2003) sono convincenti ciascuno nel proprio ruolo e si calano ad hoc nella parte. L’imperfetta ma interessante Francesca Inaudi, rivelazione lo scorso anno con Dopo mezzanotte (Davide Ferrario, 2004) è ideale nei panni di Lucia. Gabriella Pession, la Reese Whiterspoon italiana che ha debuttato sul grande schermo con Leonardo Pieraccioni (Fuochi d’artificio – 1997 – e Il pesce innamorato – 1999) e si è affermata con la serie televisiva Orgoglio, riesce a tenere in equilibrio il suo personaggio tra la caricatura e la credibilità senza farlo cadere nel ridicolo.
Luca Lucini ritrova il suo attore Riccardo Scamarcio, l’ ex-motociclista delle corse clandestine di Tre metri sopra il cielo (2004), in questo caso il bulletto che verrà trasformato nell’uomo perfetto. Paolo è interpretato da Giampaolo Morelli (co-protagonista di Rupert Everett in South Kensigton – Carlo Vanzina, 2001) che riesce a dare una certa vivacità e vena ironica al suo personaggio, che altrimenti rischierebbe di restare troppo in secondo piano rispetto agli altri.

Oltre che dall’attore Riccardo Scamarcio, Luca Lucini per questo suo secondo lungometraggio è affiancato da altri membri della troupe che erano nello staff di Tre metri sopra il cielo: il direttore della fotografia Manfredo Archinto e lo scenografo Marco Belluzzi.
La sceneggiatura è di Lucia Moisio (proveniente da Distretto di Polizia) e di Marco Ponti (regista di Santa Maradona – 2001) sulla base del film spagnolo Cha-cha-chá (id., Antonio del Real, 1998). Le ambientazioni sono tutte vere, non si è mai ricorso ai teatri di posa.
Si è dovuto per forza di cose girare in sole sette settimane e con non poche difficoltà, non essendo la città abituata a ospitare set cinematografici.
L’uomo perfetto è una commedia made in Italy dove però finalmente si respira un’atmosfera internazionale. Un piccolo esempio di cinema italiano senza troppe pretese, leggero ma ben fatto che poco o nulla ha da invidiare a quello made in Usa.

Curiosità
Le musiche sono state curate da David Rhodes, chitarrista da oltre vent’anni della band di Peter Gabriel. La canzone sulla quale si apre il film, Que reste-t-il de nos amours cantata da Charles Trenet, è il leit-motiv e l’origine del titolo di Baci Rubati (Baisers volés, François Truffaut, 1968).

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