Meno venti: un’italiana a Berlino – Parte 2
«Con la cultura non si mangia» diceva l’ex Ministro Tremonti per giustificare il taglio dei fondi per lo spettacolo. «Se hai un’intolleranza alimentare, non è un problema nostro» è la risposta che mi è venuta in mente dopo aver visto Cesare deve morire unico film italiano in concorso a Belrino con la regia dei fratelli Taviani. Questi due giovanotti, 160 anni in due, entrano nel carcere di massima sicurezza Rebibbia e portano in scena la compagnia della prigione con il Giulio Cesare di Shakespeare, trasformandolo in materia cinematografica e potente. Messa in scena rigorosa per un cinema politico perché contemporaneo che si fa portatore della tesi che senza cultura saremmo meno delle bestie, anche quando non ce ne rendiamo conto.
Un film che ha scaldato i cuori, tanto da riuscire a camminare, nel dopo visione, per oltre dieci metri con la giacca a vento slacciata nonostante i MenoVentiGradi percepiti. Tanto che ha fatto uscire dalle loro tane i giornalisti autoctoni e stranieri che hanno tempestato di domande (a dire il vero non tutte intelligenti) i nostri portabandiera. E loro non hanno nemmeno toccato il tasto della politica o del finanziamento alla cultura. Che signori!
Dalla loro eleganza a chi invece della politica se ne fa un baffo, anzi, un baffetto. È il finlandese Timo Vuorensuola che dopo aver fatto furore sul web con Star Wreck ci riprova, questa volta credendoci veramente. L’atteso Iron Sky, ovvero i nazisti sul lato oscuro della luna, presentato in Panorama Special, dimostra che si può mangiare anche con il web, non “solo” con la cultura. Il pubblicitario Vuorensuola, grazie al tam tam tra i fan, un trailer divertente e un sito ad hoc, ha raccolto fondi e idee per questo omaggio alla fantascienza old school, dando lavoro a molta gente. Il risultato non va oltre uno Scary Movie un po’ più divertente, ma in fondo poteva anche essere peggio. La cosa davvero incredibile è scoprire, facendo ricerche per prepararsi al film, che esistono persone reali che credono veramente all’esistenza di una colonia nazista sulla Luna. Quando si dice che anche la cultura bassa non sia cultura…
Misteri insondabili come la presenza in concorso di un thrillerino spagnolo esile esile che non farebbe mangiare neanche un cinema oratoriale (Dictado) e il passaggio nella sezione Forum di un iraniano sorprendente come Modest Reception che farebbe la gioia di un sacco di cineforum italiani. E allora mi chiedo: ma ne vale la pena? Mi spiego meglio: ma se con la cultura non si mangia perché continuo a ingurgitare cibo tedesco per turisti, mentre insieme ad altre centinaia di persone da tutto il mondo nutriamo chi con la cultura ci si sazia? Perché altrimenti non potremmo essere vivi e se Tremonti e quelli come lui non lo capiscono, beh, che mangino brioches, anzi buttercroissant.
A cura di Sara Sagrati
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