hideout

cultura dell'immagine e della parola

6 giorni sulla terra: Addotti da un comico destino

Addotti da un comico destino

Capita di rado di assistere alla nuova uscita di film di genere italiani. Una volta ne eravamo i maestri e gli ispiratori, ma oggigiorno tali produzioni risultano poche, soprattutto se riguardano la fantascienza. Per questo la curiosità a proposito di 6 giorni sulla Terra era molta e foriera di numerose domande: saranno riusciti a creare un mondo fittizio credibile? Avranno usato degli effetti speciali? Come saranno gli alieni? Chi sarà l’eroe? L’attesa è però totalmente disillusa non appena diventa chiaro, durante la visione, che non si tratta di un film di fantascienza, ma di scienza, ovvero ispirato alle vere teorie di un vero ricercatore in chimica organica, tal Corrado Malanga.

Ora, lungi da noi giudicare anni e anni di lavoro di un ricercatore e di coloro che sostengono le sue ricerche, ma per renderci conto del tipo di film al quale ci siamo trovati di fronte, diremo in poche parole che il prof. Malanga afferma che i rapimenti alieni (in gergo adduzioni) non solo sono reali, ma avvengono molto più spesso di quanto crediamo. Teorie provate ed espresse in molti libri attraverso metodologie che ovviamente la scienza ufficiale non approva. Trarre un film da tale, scottante materia diventa quindi assai pericoloso, perché il primo ostacolo per un buon regista/sceneggiatore è quello di ricreare un mondo verosimile per lo spettatore. Purtroppo Varo Venturi, che qui fa tutto, dal regista allo sceneggiatore, dal montatore all’autore delle musiche, non è in grado di trasformare queste teorie in un film, finendo nel labirinto della cospirazione, della mancanza d’ironia, delle battute finto giovani, del dogma caduto dall’alto. E così accadono cose al di là di ogni fantascienza, come per esempio la “normale” scelta di far curare una adduzione aliena dall’esorcista gesuita Plato, per di più pedofilo. Per non parlare dei buoni hacker romani, che vestono come punkabbestia anni Novanta e si esprimono a suon di “dammi il cinque” e “cool”.

In pratica un fallimento su tutta la linea. Se l’intento era didattico, infatti, l’esagerata mole di informazioni fornite diventa eccessiva e poco coinvolgente. Se si voleva creare un’ambientazione credibile per un film d’intrattenimento, la mancanza di dialoghi credibili e l’insulsa detection distruggono ogni intento. Se si voleva dar vita a un film trash e fantascientificamente comico, allora bisognava esagerare e non abbandonare gli spettatori a poche e rade battute di involontaria comicità: “666. Cazzo l’anticristo!”. Ma forse siamo noi che non capiamo: “gesuita, non so se mi spiego!”.

Curiosità
Sono molte le informazioni che si possono trovare in rete su Corrado Malanga, tra cui anche un test per scoprire se c’è la possibilità di essere stati rapiti dagli alieni. Lo si trova qui

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»