I diari della carrozzina – Giorno 2 e 3
Carlo Prevosti, vicedirettore di Hideout, è documentarista e autore insieme ad Andrea Boretti di Con le ruote per terra, film vincitore dello Sport Movies & Tv, dell’Italian Sport Award e del Festival del Cinema dell’Handicap e dei Diritti Umani. Proprio grazie a quest’ultimo riconoscimento Con le ruote per terra si è conquistato il diritto di partecipare Festival Internazionale dei Diritti Umani di Buenos Aires. Carlo e Andrea ci raccontano il loro viaggio in Argentina giorno dopo giorno.
Festival richiama alla mente l’idea di festa, un’occasione per incontra gente, scambiare opinioni, mostrare il proprio lavoro in un clima amichevole e divertente. Essere ospite di un evento legato al mondo dei Diritti Umani però mette in confronto anche i suoi ospiti con realtà che spesso possono essere problematiche, non solo legate alle realtà raccontate dai film proiettati in sala. Accade così che insieme al resto della delegazione italiana partecipiamo a un visita all’ex Esma. Quelli che furono gli stabilimenti dell’Escuela de la Mecanica Armada, dove studiavano i giovani che avrebbero lavorato nella Marina e che durante la dittatura militare furono testimoni delle torture e della morte di oltre cinquemila giovani Desaparecidos. Pare incredibile che certe atrocità siano accadute in un luogo così vicino alla città, ma la sua presenza oggi, a due passi dal parco dove i Porteňos passano il sabato correndo e facendo sport nel verde, è fondamentale per mantenere la memoria di un terrorismo di stato che ha falcidiato un’intera generazione con la complicità di molti stati, anche europei. La follia potrebbe, a posteriori, essere considerata il filo conduttore della giornata festivaliera, solo poche ora dopo siamo alle porte del Borda, un ospedale psichiatrico dove da alcuni anni ha sede Radio La Colifata, una vera e propria emittente organizzata e gestita da volontari e dai locos dell’ospedale. L’atmosfera è surreale, palazzi fatiscenti fanno da cornice a una piazza alberata dove mentre i pazienti si alternano al microfono, altri preparano gli striscioni per una manifestazione che li porterà in centro di Buenos Aires per chiedere che anche i loro diritti vengano rispettati. Se nella piazza pare una festa, gli occhi silenziosi che osservano dietro le sbarre delle finestre dei monolitici reparti gelano il sangue tanto che qualcuno non regge alla situazione e preferisce tornare in strada.
Una giornata impegnativa, se confrontata con l’amabile passeggiata del pomeriggio precedente tra le bancarelle del mercato antiquario di San Telmo, dove siamo stati salvati dal buon Andrea Segre che ci ha allontanato da una trappola per turisti, guidandoci in una bettola dove abbiamo gustato il migliore panino col chorizo che possiate immaginare. Pochi metri quadrati di locale dove tra le mille foto e messaggi appesi sulle pareti da sconosciuti viaggiatori anche abbiamo lasciato il nostro segno con una locandina di Con le ruote per terra e una foto sfocatissima sul cellulare del nostro primo fan argentino. Dalle stalle alle stelle, la sera cena di rappresentanza a casa del primo Consigliere dell’Ambasciatore d’Italia, peccato che l’impegno diplomatico sia coinciso con la seconda proiezione del film. Dobbiamo così dividerci. Mentre Carlo è costretto a rimpinzarsi di finger food per questioni di stato, Andrea firma autografi a non più giovani argentine in delirio ancor prima di aver visto il film. Un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo.
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