C’è una cosa chiamata Istruzione che da noi funziona così: ogni piccolo d’alieno entra in una scuola e vi esce ormai adulto per accedere al tipo di accademia che preferisce. In seguito, a seconda del rendimento, inizia il suo percorso di lavoro (come io sto facendo in qualità di inviato giornalista). Tutti ne hanno diritto, e non esistono grandi differenze di qualità.

Ieri alla Festa del Cinema ho assistito ad una proiezione interessante, il regista ha già un premio Oscar, si chiama Davis Guggenheim. Il suo nuovo documentario Waiting for Superman, è un’analisi della situazione scolastica in un paese umano di grande potere, gli Stati Uniti. Da questo ho capito che le cose qui sulla Terra, al contrario che ad Alpha Ville, funzionano così: se sei un bambino che proviene da una famiglia non ricca sei costretto ad andare alla scuola pubblica. Le scuole di questo tipo sono aperte a tutti ma sono anche chiamate “fabbriche di ritiri”, perché essendo popolate da insegnanti incompetenti e non potendo offrire nemmeno sostegno a chi ne ha bisogno, non preparano gli alunni, ma li destinano a ritirarsi prima di finire la scuola e accedere al college.

Alcuni insegnanti bravi hanno cercato di cambiare la situazione, adottando nuovi metodi di insegnamento e riuscendo a licenziare gli “illicenziabili”. Hanno dimostrato di poter davvero assicurare un futuro anche a chi si ritrova in condizioni disagiate. Queste scuole pubbliche però sono prese d’assalto dalle domande, nonostante i posti siano pochissimi, e si ritrovano ogni anno a dover organizzare una lotteria per estrarre a sorte i fortunati neo alunni. A me sembra che i soldi a questi americani non manchino, e ho visto come anche tra gli umani italiani la situazione scolastica abbia qualche serio problema (ho visto anche un film che ne parlava qui). E allora perché gli umani non pensano a migliorarla? Questo è forse uno dei misteri terrestri al quale sarà più difficile per me trovare risposta.

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