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Un A-Team sottotono

Un A-Team sottotono

Ennesimo lungometraggio tratto da un fumetto della DC Comics, The Losers usa le già collaudate strategie del genere: a partire dai titoli di testa – in cui la grafica si sovrappone al girato – fino ai titoli di coda e allo sviluppo della storia, che avviene per accumulo di effetti visivi ottenuti soprattutto in post produzione (tra l’altro, con soluzioni di editing banalmente d’effetto quali il freeze-frame).

Protagonista dell’action movie è un team di forze speciali americane male assortito, a causa di una cattiva gestione del casting. Fatto sta che, mentre l’agile ex Neytiri di Pandora (Zoe Saldana) ben si adatta al personaggio dell’ambiguo e fascinoso agente segreto, caratterizzato al massimo dall’accentuata magrezza fisica dell’attrice, il protagonista maschile, interpretato da Jeffrey Dean Morgan, ha l’aria sfatta e depressa dell’action hero in pensione. I suoi movimenti sono pesanti e goffi, la mimica facciale è ridotta al minimo e la caratterizzazione fisica quasi assente. Un eroe praticamente insignificante. E dire che a volte Morgan viene scambiato per Javier Bardem! Gli altri attori, habitué di pellicole di ispirazione fumettistica, non brillano per presenza scenica, tranne Chris Evans, impegnato attualmente sul set di Captain America: the First Avanger. Quanto al cattivo di turno, interpretato da Jason Patric, manca di originalità e pare una rivisitazione in chiave minore degli schizzati antagonisti dei numerosi Batman. Per fortuna, però, Patric riesce a rendersi credibile, narciso e odioso al punto giusto, tanto da farci dimenticare il ragazzino cresciuto che intenta una causa contro i propri viziosi carcerieri in Sleepers (Barry Levinson, 1996).

Il film è uscito nelle sale italiane in concomitanza con il remake del serial tv A-Team che, oltre a godere di un maggiore appeal sul pubblico, è stato prodotto con un budget assai superiore e accompagnato da una incomparabile strategia di marketing. E, seppure l’A-Team dei nostri giorni non ha nulla a che spartire con il cult degli anni Ottanta, capitanato dall’unico e inimitabile Hannibal Smith, The Losers sembra essersi cucito addosso senza rimedio il proprio appellativo di “perdente” – un film che, una volta uscito dalle sale, è già caduto nel dimenticatoio.

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