Schegge da Cannes
Kitano e Godard
In concorso presentato Outrage, ultima fatica di Kitano Takeshi, che torna dopo una pausa di dieci anni, allo “yakuza eiga”, il genere tradizionale di film gangsteristico-mafiosi. Raccontando una faida infinita tra clan rivali, ancora una volta Beat Takeshi indulge su scene di violenza che si susseguono in continuazione, dalle classiche dita tagliate in su. Sempre girate con flemma, Kitano è l’antitesi dell’action, e con humor macabro, il regista giapponese riesce comunque a trasmettere un reale senso di sofferenza. E questa è la sua cifra stilistica. Il film peró non aggiunge proprio nulla all’opera di Kitano, che sembra aver firmato una parodia di se stesso.
Grande attesa anche per Film socialisme, l’ultima opera di Jean-Luc Godard presentata per Un certain regard. Da tempo il grande autore della Nouvelle Vague ha abbandonato il cinema narrativo e, con questo film, ha realizzato una sinfonia in tre parti, con un montaggio visivo che fa abbondante uso di spezzoni di film e di immagini di repertorio. La prima parte si svolge su una nave da crociera, dove si trova anche Patti Smith, con scene di opulenza ostentata dei villeggianti, tra cui spicca una messa celebrata in mezzo alle slot-machine del casinò, che fanno pensare al Titanic di una società ormai agli sgoccioli. Il secondo segmento è dedicato alla nostra Europa. Ambientato nell’edificio di uno sperduto distributore di benzina, vede dei bambini interrogare gli adulti sui temi di Libertá, Fraternitá e Uguaglianza. Il terzo si interroga sulle nostre umanità, ed è costituito da visite ai miti, veri o falsi, dell’umanità, Egitto, Palestina, Odessa, Grecia, Napoli e Barcellona. Il principio di tutto, alla fine, sta nella geometria, è stato Euclide e non Aristotele a capire il linguaggio delle piramidi. Godard, che ha fatto saltare la conferenza stampa, ha, come noto, deciso per la trasmissione in contemporanea del film in streaming. E, nell’overdose di immagini, ha inserito anche quella di FBI Warning, che compare in tutti i dvd americani porno compresi, con la scritta a commento: “Quando la legge è sbagliata, la giustizia viene prima della legge”. E a dirlo è Godard…
A cura di Giampiero Raganelli
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