Schegge da Cannes
Il Robin Hood di Scott
Inaugurazione col botto qui alla 63esima edizione del Festival di Cannes, anzi verrebbe da dire con lo scocco (di freccia) grazie al nuovo Robin Hood targato Ridley Scott (assente per un affaticamento post operatorio al ginocchio) con Russell Crowe (quinto film insieme) e Cate Blanchett. Due ore e venti di battaglie epiche e scontri sanguinosi, che vedono il “nuovo” Robin Hood, ormai rientrato dalle Crociate, alle prese con un Paese, l’Inghilterra del XII secolo, afflitto da ingiustizie e sopraffazioni di ogni tipo, e che vedono l’apice nella città di Nottingham dove la monarchia impone le sue tasse ad una popolazione inerme.
Sarà proprio Robin Hood, con l’aiuto dei fidi Little John, Will Scarlet, e di altri ladruncoli come lui, a (ri)sollevare il Paese da una possibile guerra civile. Ottimo ritmo, ma soprattutto (eccolo qui l’elemento in più) maggior indagine storica da parte di Scott, per questo suo viaggio nel Mito di Sherwood. E anche se Crowe (pur in vesti diverse, ma “svogliate”) ricorda a tratti il Massimo Decimo Meridio del Gladiatore, poco si può obiettare sulla pellicola, che scorre per tutto il tempo, ma che può fare leva anche sul forte impegno produttivo, che regala scene corali davvero spettacolari. Brava invece Cate Blanchett nel suo ruolo, soprattutto per interpretare una Lady Marian più di “ferro”, meno docile e “frivola” della Mary Elisabeth Mastrantonio (Robin Hood – Principe dei Ladri) di qualche anno fa, qui invece fortemente tenace e combattiva, nonostante l’innamoramento per Hood.
Sbarcati sulla Croisette per il red carpet di stasera, i due attori australiano hanno dato vita ad una conferenza stampa divertente e frizzante. “Con questo film – ha detto l’attore, qui anche nelle vesti di produttore – abbiamo voluto sottolineare nel personaggio di Robin Hood l’aspetto umano, prima di quello mitico. C’è stata una grande ricerca e un lavoro molto intenso, e credo che il risultato sia uno dei migliori ad oggi fatti su questo personaggio”. Su chi gli chiede Robin Hood a cosa non darebbe tregua oggi, Crowe risponde:”Forse andrebbe Wall Street cercando di combattere tutti gli speculatori e manipolatori di media”. “Sognavo di fare questo ruolo – commenta felice Cate Blanchett – fin da bambina. Desideravo interpretare un’eroina che riuscisse a fondere nello stesso tempo mito e contemporaneità.” “Spero sinceramente in un sequel – conclude Crowe – anche perché in questa prima parte non sono riuscito a girare scene d’amore con Cate”.
A cura di Andrea Giordano
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